martedì 29 dicembre 2009

Pandoro e pandorini

Torno con una ricetta vista e rivista, ma buonissima e quindi che valeva la pena comunque postare...il famoso pandoro delle mitiche sorelle Simili, l'ho fatto per la prima volta l'anno passato, ma non avevo fatto in tempo a postarlo, quest'anno l'ho fatto sia grande che in formato mignon, molto apprezzato!

Se vi piacciono i lievitati dovete provarlo perchè insieme al panettone ( molto più laborioso) danno una soddsifazione immensa quando si assaggiano!


giovedì 17 dicembre 2009

Schiacciatine aromatiche



Innanzitutto scusate la latitanza, ma cause di forza maggiore mi hanno tenuta lontana dal mio e dai vostri  blog e sarà così ancora per qualche giorno...ma poi recupererò!!

Questa è una delle merendine preferite di Luca, le ha fatta la prima volta la nonna Ella dopodichè visto l'alto gradimento ricevuto dal pargolo mi sono fatta passare la ricetta ispirata da un numero del 1994 della " Cucina Italiana".

lunedì 7 dicembre 2009

Spatzle di mais alla zucca e pancetta


Ed eccoci al condimento di questi spatzle al mais...
Era da qualche giorno che avevo voglia di riprovare la zucca, ma stavolta in una ricetta salata, visto che ormai la mia diffidenza verso questa cucurbitacea, almeno nel dolce l'avevo superata qui...

Faccio un bel soffritto con cipolla e olio "novo" ( il mio!!!)  e poi ci metto la zucca a dadini, salo, pepo...assaggio...umh non ci siamo..non so che dirvi ma gli sento un retrogusto che proprio non mi aggrada, ma oramai c'è...mica si può buttare...apro il frigo in cerca di idee e cosa vedo???
Vedo, vedo, vedo.....la pancetta affumicata....e allora ecco il condimento per 4 persone:

un bel pezzo di zucca
un paio di  fettine di pancetta tesa affumicata alta circa 1 cm
sale e pepe q.b.
1/2 cipolla
olio evo
parmigiano

Preparazione: in parte ve l'ho già detta, quindi alla zucca cotta, aggiungete la pancetta tagliata a dadini e saltata in padella con pochissimo olio, tanto da renderla croccante. A questo punto unite il tutto e ci condite gli spatzle ben scolati. Ultimate con una macinata di pepe nero fresco ed una sploverata di parmigiano.

Che dite, vi gusta? A me è piaciuta, ma credo comunque che il mio capitolo zucca si chiuda qui per quanto riguarda il salato, per il dolce, invece, continuerò a  sperimentare!

giovedì 3 dicembre 2009

Spatzle di mais


La ricetta di partenza presa da un giornale locale del trentino durante una vacanza, mi aveva incuriosito molto, conoscevo e faccio da molti anni i classici spatzle verdi , ma questi non li avevo mai ne visti nè conosciuti, così decido di provarli, ma al momento di realizzarli mi accorgo che le dosi non tornano,  così decido di procedere aggiungendo piano piano gli ingredienti soprattutto il parmigiano, e così lo metto un terzo di quello consigliato e già in questa maniera nella ciotola vedo un ammasso tipo cemento non cremoso come scrivevano, e così sono andata a senso, regolandomi sulla consistenza della variante classica degli spatzle, ho lasciato il terzo di parmigiano, levato un uovo ed aggiunto un pò d'acqua.

Sono venuti perfetti ( lo dico senza modestia perchè sono veramente facili da realizzare) e buonissimi, se vi piace la farina di mais è una ricetta che fa per voi, assicurato!

Ingredienti:
150 gr di farina per polenta
60 gr di farina 0
1/2 bicchiere di acqua circa
50 gr di parmigiano grattugiato
3 uova intere (di gallina che razzola)
un pizzico di sale

Preparazione: ho messo sul fuoco una pentola d'acqua salata, nel frattempo ho miscelato le due farine nella planetaria con il gancio a K, ho azionato a velocità media e ho aggiunto gradualmente le uova intere, il sale, il parmigiano ed infine l'acqua a piccole dosi.
Una volta raggiunta la giusta consistenza con l'apposita caccavella (comprata sempre nel medesimo attrezzatissimo negozio di Brunico dove presi anche il cannello a gas ) ho formato i miei spatzle, li ho lasciati cuocere dieci minuti abbondanti ( la farina di mais ci mette di più!) stando attenta a non eccedere con la cottura per paura che si spappolassero, li ho scolati e conditi subito con olio evo, come faccio con gli gnocchi questo perchè ero in anticipo rispetto all'orario di cena, non sapevo se anche per questo piatto questo metodo avrebbe funzionato, ma è andata bene, al momento di cena li ho rituffati per un paio di minuti nuovamente nell'acqua bollente e ne sono usciti come nuovi!!!

Adesso vi chiederete come li ho conditi.....bhè questa è un'altra storia e la racconterò nei prossimi gorni....

martedì 1 dicembre 2009

DOLCI NATALIZI

Questo post nasce dall'esigenza di raccogliere ed avere a portata di mano tutte le ricette natalizie di casa mia, ancora molte  mancano, altre le ho postate l'anno passato quando ancora molti di voi non conoscevano il mio blog ed ho pensato che magari potranno tornarvi utili in questi giorni!!
Con l'occasione vi auguro BUON NATALE a tutti !!!!

Cavallucci senesi
 
Panettone

Pandoro

Cantucci

Coppe al Panettone

Stelle burro e nocciole

Biscotti croccanti al marsala

domenica 29 novembre 2009

Biscotti all' "ammoniaca"

Non vi aspettate biscotti come questi o questi, quelli di oggi sono dei semplicissimi  biscotti cicciottosi tutti da inzuppare, non contengono aromi quindi non hanno un sapore particolare, ma una consistenza leggera leggera, nonostante la cicciotosità, quella si che ce l'hanno...

Mia mamma li ha sempre fatti, mi ricordo che da bambina mi chiudeva fuori dalla cucina perchè durante la cottura l'ammoniaca si sente eccome, ma niente paura basterà arieggiare un pò!!!

Non ho mai aggiunto niente a questa ricetta perchè nella loro semplicità a me piacciono così,  da affogare nel cappuccino, vedete voi se cambiarli a piacimento o meno.



Ingredienti:
40 gr di bicarbonato di ammonio ovvero  ammoniaca per dolci* ( preferibilmente in farmacia)
400 gr di zucchero
1 Kg di farina 00
1 bicchiere di latte
1 tazzina di olio evo

Preparazione: sbattere le uova intere con lo zucchero, continuando a mescolare aggiungere metà farina setacciata, il bicchiere di latte, l'olio, la restante farina e l'ammoniaca ( che consiglio di comprare in farmacia perchè è migliore di quella in vendita nei super). A questo punto prendere l'impasto stenderlo ad uno spessore di circa 1/2 cm, ritagliare con le formine che più ci piacciono, adagiare i biscotti sulla placca da forno rivestita con carta da forno e cuocere in forno periscaldato a 180° fino a leggera doratura.
Come già detto al momento della cottura si sprigionerà il classico odore di ammoniaca, che, per chi non è abituato ad utilizzare questo ingrediente può impaurire un pò, tranquille, l'odore esalerà,  e non rimarrà traccia sui biscotti che sono perfettamente commestibili!

* il bicarnonato di ammonio è un sale acido dell'ammoniaca. A temperatura ambiente si presenta come un solido incolore dall'odore lieve di ammoniaca. Si decompone a temperature superiori a 35 °C producendo fumi di ammoniaca.
Nell'industria alimentare viene utilizzato come agente  lievitante  (basta non mischiarlo con altri sali acidi) o come regolatore di acidità . [ tratto di Wikipidia.org]

Anche con questa ricetta partecipo alla raccolta di Micaela:




martedì 24 novembre 2009

Mantovana è lei o non lei???



Ceeeertooooooo che è lei!!! Almeno si spera e comunque a me piace e l'ho eletta mantovana ufficiale di casa nostra, il dubbio sulla ricetta di questo dolce sorse dopo che postai questa, un dolce che a me era stato regalato come mantovana e siccome mi era piaciuto lo avevo fatto più volte e postato come tale, anche mia madre era scettica sulla ricetta e i suoi dubbi furono confermti anche da Paoletta.

Poi sono passati mesi, come accade, d'estate non è un dolce che faccio, come rinfresca, invece, mi piace molto e così eccola qua, ho fatto un pò di ricerche, mi sono consultata con mio zio pasticcere e sembrerebbe che questa ricetta possa andare, questa è di mia cognata Sara.

Ho ricercato per curiosità un pò, così ho scoperto che a Mantova non sanno neanche cosa sia, sembrerebbe invece, un dolce della zona di Prato, il  grande Artusi confermermerebbe questa ipotesi  ed anche la  sua versione  sostanzialmente coincide con la mia  che stavolta ci siamo...rullo di tamburi....ed ecco a voi gli ingredienti:

3 uova intere + 1 tuorlo ( sempre di gallina che razzola)
150 gr di burro a pomata
200 gr di zucchero + una cucchiaio per guarnire
100 gr di fecola ( si uò utilizzare anche tutta farina)
100 gr di farina 00 
1/2 bustina di lievito per dolci
la scorsa di un limone grattugiato
100 gr di pinoli
mandorle in scaglie una manciata
un pizzico di sale

Preparazione: sbattere molto bene i tuorli con lo zucchero, aggiungere il burro, la farina settacciata con il lievito, la fecola e la buccia grattugiata del limone, a parte fate tostare in un padellino antiaderente i pinoli, e  le  mandorle  poi aggiungetene metà al composto, infine mettete agli albumi montati a neve con un pizzico di sale, con movimenti dall'alto verso il basso per non smontarli.
Versate in uno stampo circolare di silicone oppure normale imburrato ed infarinato, guarnite la superficie con i restanti pinoli  e le mandorle ed una spolverizzata di zucchero.Infornate a 160° per circa 40 minuti ( prova dello stecchino asciutto prima di sfornarlo!).

Note: non utilizzate stampi piccoli, ma uno piuttosto largo deve uscire un dolce alto circa due dita e mezzo non di più altrimenti durante la cottura non si asciuga come dovrebbe.
[ edit 22.20  Manu e VanigliAli (mantovane doc) assicurano che a Mantova non la conoscono , inoltre VanigliAli conferma che deve essere " baaaassabassabassa e giaaaaaaaallagiallagialla: quella della mia nonna è gialla Titty proprio".  ]
Ed effettivamente anche la mia è gialla gialla, un pò itterica direi :-))



Che dite, ci siamo??? E voi la riconoscete oppure avete altre varianti? Fatemi sapere....Aurelia tu che sei di quelle parti concordi con questa versione o la fai diversamente??

[ edit 22.12: la cara Aurelia non si è fatta attendere e così scrive :
" Eccomi qua...mi sento chiamata in causa :)
Allora...Si racconta che nell'800, un famoso pasticcere di Prato ha ricevuto in dono la ricetta di questa torta da due suore di Mantova,come ringraziamento della sua ospitalità!
Arricchita la ricetta dalla sua esperienza di pasticcere e molto gradita dai pratesi, la mantovana è divenuta un dolce tipico pratese!
Tutto ciò è stato copiato dal mio libriccino di Genio e Sapori...Storia prodotti e ricette!
La ricetta della mia mantovana, non si discosta molto dalla tua...ma ne ho trovata un'altra e la voglio provare...niente lievito...hai visto mai che sia simile all'originale! http://profumincucina.blogspot.com/2009/01/mantovana-di-prato.html Il tempo di comprare le mandorle ed i pinoli e la preparo :)]


Andate a vedere anche la sua versone è veramente golosa!

sabato 21 novembre 2009

Biscociocco extra dark



Questi biscotti sono frutto di un gesto compulsivo ed irrazionale che ha fatto si che una cucina linda, ad un orario più che consono e dignitoso per potersi rilassare un pò sul divano o  al computer, si trasformasse nuovamente in un campo di battaglia!
Non perchè la ricetta sia complicata o laboriosa, tutt'atro, ma perchè io non sono precisissima e tiro fuori l'impossibile e sporco l'ultraimpossibile, in aggiunta arriva l'ometto di casa che ovviamente se vede impastare non si tira indietro e pretende la sua ciotola di farina ed un pò di pasta madre ( che va a compiere l'estremo sacrificio :-)).

Scaturiti da una voglia di croccante e cioccolatoso non hanno per nulla deluso le aspettative, e l'impazienza davanti al forno era tale, dato il profumo irresistibilmente ciocolatoso che ce li siamo sbafati un pò anche caldi, ma freddi raggiungono l'apoteosi ed è per questo che la dose è più che generosa...non dimezzatela ve ne pentireste!

Ingredienti:
165 gr di zucchero bianco
165 gr di zucchero di canna
250 gr di burro mobbido mobbido
1 uovo medio-grande ( sempre di gallina che razzola!)
1 cucchiaino di estratto di vaniglia
300 gr di farina 00 setacciata
1 cucchiaino di bicarbonato
400 gr di cioccolato fondente tagliato grossolanamente ( è una quantità immane, ma mettetecelo tutto, non abbiate i braccini corti..)
25 gr di cacao in polvere

Preparazione: lavorare  nella planetaria il burro  a pomata con gli zuccheri, l'uovo, l'estratto di vaniglia fino ad ottenere un composto spumoso. A questo punto unite in più fasi la farina setacciata insieme al bicarbonato e al cacao, infine aggiungete il fondente tagliato molto grossolanamente.
Formate delle palline, schaicciatele al centro e allineatele distanziate sulla placca del forno coperta con carta forno ( non fatele molto grossi  altrimenti verrano dei dischi volanti, diciamo le dimensioni di una grossa noce, ok?).
Cuocete in forno ventilato preriscaldato a 160° per cica 10-12 minuti  ( a seconda delle dimensioni) non di più, quando usciranno saranno morbidi, ma va bene così, poi si induriscono!


Anche con questa ricetta partecipo alla raccolta di Micaela



domenica 15 novembre 2009

Gratin di patate al latte


Vi lascio una ricetta al volo, in questi giorni fra lavoro, olive e impegni vari il tempo per il mio ed i vostri blog è veramente poco...recupererò..prometto :-))

Ricettina facile, gustosa e carina a vedersi, si può preparare in anticipo e cuocerla poi al momento opportuno.

Ingredienti:
1 kg di patate
60 gr di pancetta affettata sottile
6 dl di latte
2 porri
100 gr di gruyère grattugiato
un dl di panna
un uovo ( di gallina che razzola!!)
una noce di burro
sale e pepe

Preparazione: sbucciate le patate ed affettatele sottilmente, poi mettetele in una casseruola antiaderente, salate, pepate e ricopritele con il latte. Fate cuocere per 30 minuti a fuoco basso. Nel frattempo portate il forno a 180°, affettate la parte bianca dei porri, saltateli qualche minuto in padella con un filo di olio, aggiustate di sale, poi riempite le cocotte imburrate alternando uno strato di patate ( non buttate il latte avanzato) , uno di porri, uno di formaggio ed uno di pancetta. Sbattete la panna con l'uovo ed il liquido delle patate rimasto, versate sopra agli strati, terminate con altro formaggio grattugiato.
Cuocete il gratin in forno per 30 minuti, servitelo caldo.

[ edit 17-11-09: normalmente utilizzo delle cocottes piccole e quindi va bene come contorno, ma essendo ricco, utilizzando recipienti più grandi può essere visto anche come un secondo ]

martedì 10 novembre 2009

Gnocchi di Bassum

E dopo gli gnocchi classici, ecco a voi dei biscotti burrosissimi e buonissimi, gli gnocchi di Bassum dalla omonima città tedesca.

La ricetta è tratta da un enciclopedia di cucina ormai datata, ma affidabilissima di mia mamma ( lei però non è datata ;-)) e anche la loro preparazione è merito dell'amata genitrice!

La quantità di burro è notevole, ma sono squisiti, si sciolgono letteralmente in bocca e ogni tanto uno strappo alle regole è permesso ( anche se per quanto mi riguarda se continuo così si strapperanno anche i jeans a furia di tirarli per chiuderli :-))))

E vista la parte da padrone che fa questo magnifico ingrediente, croce e delizia per gli amanti della buona tavola,  approfitto per partecipare al  contest di Sandra del blog " un tocco di zenzero" sponsorizzato dalle Fattorie Fiandino

 




Ingredienti:
375 gr di burro
250 gr di zucchero
2 uova di gallina razzolante
1 presa di sale
500 gr di farina 00
1 bustina di lievito per dolci
zucchero granellato


Preparazione: montare a spuma il burro con lo zucchero, una volta pronto unire le uova ed il sale, poi la farina setacciata insieme al lievito. Lavorare bene poi far riposare l'impastoin frigo per almeno 30 minuti.
Trascorso il tempo formare 75 piccole palline leggermente appiattite ( non vi preoccupate della quantità finiranno velocissimamente).
Disporle sulla placca del forno ( non imburrate la teglia, usate la carta forno, volete mettere il risparmio in termini di calorie???:-)) cospargeteli di granella di zucchero e cuocere in forno già caldo ( 150-160°) per circa 40 minuti.
Buonissimi da servire con il vinsanto o un passito!

lunedì 9 novembre 2009

Frittelle di pasta madre

Con questa ricetta ho fatto la scoperta dell'acqua calda, qualche mese fa navigando fra i vostri blog mi imbatto su questa ricetta, per la precisione qui ( blog molto interessante), sono rimasta folgorata, guardavo la foto, leggevo il post, ritornavo a guardare la foto e intanto dicevo " incredibile, geniale" un modo per non buttare via la signora, per una colazione sfiziosa o una sana merenda, e intanto cercavo di immaginarmi il sapore....fatto sta che la mattina dopo le ho provate subito e a colazione ho fatto trovare loro, le frittelle di pasta madre!!
Buonissime, ormai ricorrono spesso nelle nostre colazioni oppure quando ci prende voglia di un dolcino dopo pranzo o dopo cena, in questo caso rigorosamente splamate di abbondante nutella, of course!

Disarmanti nella loro facilità di preparazione, come detto sono un ottimo impiego per la pasta madre che altrimenti finirebbe nel secchio ad ogni rinfresco! E in questo modo la signora ci guadagna anche perchè facendole spesso è ancor più rinfrescata e super arzilla, tant'è che ultimamente mi sta regalando un pane strepitoso ( fra qualche giorno lo posto con la nuova dose messa a puntino!).

Dopo questa prima scoperta, che pensavo fosse praticamente agli albori mi sono messa a cercare e mi sono resa conto che è una ricetta conosciutissima e vabbè non si finisce mai di impare e il bello di internet e dei vari blog è proprio questo: la continuità di scambio di informazioni, vero?

Ingredienti:
pasta madre 300 gr
1 cucchiaino di zucchero
bicarbonato (facoltativo, consigliabile solo le pasta madre non è stata rinfrescata di recente o se è ancora troppo giovane)
burro

Preparazione: mescolo la pasta madre con lo di zucchero, eventualmente una puntina di bicarbonato se è un pò che non la rinfresco e poi procedo alla preparazione delle frittelle ungendo con del burro un padellino antiaderente ed un coccapasta, vi metto la pasta, la faccio dorare da un lato e poi dall'altro e poi servo immediatamente, sono buone calde, se avanzano conviene riscaldarele per donargli nuova fragranza. Ottime spalmate con burro e marmellata, nella fattispece è quella di albicocche e pesche bianche home made ( lo so dovevo postarla...).


Note: nel post originale c'è anche mezzo cucchiaino di sale che però io ho sempre omesso.

domenica 8 novembre 2009

La crostata di mele e mandorle è di Adriano Continisio

Perchè oggi 8 novembre 2009 molti food bloggers e forumisti pubblicano in contemporanea questa ricetta?

Per solidarietà con Adriano Continisio che l'ha inventata e pubblicata sul suo blog già nel 2007.

Riassumendolo in pochissime parole, questa manifestazione vuole porre l'attenzione prima di tutto sulla necessità di un comportamento corretto per chi usa la rete nei confronti di chi pubblica materiale. Spesso si sceglie di mettere a disposizione il proprio materiale o lavoro con una licenza che permette di usarlo a condizione che se ne citi la fonte e questo è già un dono, a mio avviso. Si dice a chi legge: puoi gratuitamente utilizzare il materiale, puoi prenderlo, ma devi specificare che è mio e dire dove l'hai preso. Non è chiedere molto!

Altra importante condizione è che il materiale non venga usato a scopo di lucro.

Quando tutte e due le condizioni non vengono rispettate è evidente che la cosa è ancor più grave.

Questa volta è capitato ad Adriano, ma nel tempo è già capitato ad altri. Creare un tam tam è forse il primo di tanti passi per avversare il fenomeno, perciò ci siamo uniti e oggi pubblichiamo con il nome del suo autore la ricetta e la foto della crostata che ognuno di noi ha preparato.

E' ora che tutti sappiano di chi è la farina e pure il sacco!!!!!

Questa la ricetta:

Ingredienti:
400gr pasta frolla
4 mele grandi (ca. 600gr al netto degli scarti)
80gr di zucchero
4 cucchiai di amaretto di saronno
succo di mezzo limone
poca cannella in polvere.

massa di mandorle:
120gr uova intere
60gr zucchero
50gr farina di mandorle
15gr farina di mais fioretto
15gr fecola
un pizzico di sale
estratto di mandorle

una manciata di mandorle a lamelle
sciroppo di zucchero
marmellata di albicocche

Preparazione: saltare a fiamma alta le mele sbucciate e tagliate a cubetti, miscelate con il succo di limone e lo zucchero, fino a che non risultino asciutte ma non spappolate. Incorporare il liquore e la cannella e lasciare raffreddare.

Foderare uno stampo da 26cm e cuocere in bianco per 15 minuti (i primi 10 con carta da forno e riso)

Nel frattempo montare le uova con lo zucchero ed il sale, incorporare delicatamente le polveri e poche gocce di estratto.

Pennellare la frolla con poca marmellata, versare le mele, coprire con la massa e cospargere con le mandorle a filetti.
In forno a 170° per ca. 20 minuti.
All'uscita dal forno lucidare con sciroppo a 30°be.

Chi vuole chiarimenti o delucidazioni può andare qua:

mercoledì 4 novembre 2009

Padellata di salsicce e uva rosata

Questa ricetta l'ho adocchiata centinaia di volte, altrettanto mi son detta " la faccio", altrettante l'ho accantonata e rimandata e fra questi lascia e riprendi son passati giorni, settimane, mesi, stagioni, anni...anni??? Si anni, ben 12, la ricetta risale ad un Sale&Pepe dell'ottobre 1997, sembra ieri eppure di mezzo ci sono semplicemente ( si fa per dire) una laurea, una specializzazione, il lavoro, due case e per ultimo ( ma primissimo) un figlio adorato!

L'altro giorno, quando l'ho rivista mi sono detta " o adesso o mai più" c'era tutto in casa o almeno quello che a me serviva, la ricetta ovviamente era un pò diversa, ma non potevo non cambiarla, prevedeva le salamelle, tipico salume lombardo, irreperibile qui, ma avendo delle ottime salsicce toscane ho impiegato queste, e del finocchietto selvatico che però dalla gravidanza non sopporto più tanto ( avendo fatto indigestione durante la dolce attesa di focaccine al finocchietto).

Il sapore è insolito, il contrasto del rustico insaccato con il gentil dolce-aspro dell'acino è insolito, ma appagante per il palato tant'è che la padella in quattro e quattrotto è risultata lucidata!

Se siete in vena di sperimentazioni ve lo consiglio caldamente, unico neo i semini dell'uva che sono un pò fastidiosi, ma del resto se pulissimo gli acini prima della cottura ci ritroveremmo con un ammasso informe e troppo succo a spasso.

Ingredienti per 4 persone:
8 salsicce
500 gr di uva rosata
vino bianco secco
pepe ( facoltativo)
sale ( poco, anche niente)
olio evo
un cucchaio di finocchietto (se piace, non avendolo messo non so dirvi se ci stia bene o meno)

Preparazione:
bucate in più punti con una forchetta le salsicce e poi scottatele per due minuti in acqua in ebollizione. A questo punto, scolatele, asciugatele e mettete in una casseruola con un filo (alla lettera) di olio, fatele dorare a fuoco vivo poi spruzzatele di vino e lasciatelo evaporare. A parte lavate i grappoli, sgranateli e asciugate gli acini, poi trasferiteli nella padella con le salsicce e fatele andare a fiamma viva per 7-10 minuti: con il calore l'uva emetterà il suo succo zuccherino che farà leggermente caramellare sia gli acini che le salsicce. salate leggermente, mescolate, spengete il fuoco e se volete aggiungete un cucchiao di finocchietto tritato e profumate con del pepe se vi piace il piccante.


domenica 1 novembre 2009

Dolce alla zucca della Stefi


Non amo, correggo non amavo, particolarmente questa cucurbitacea, l'avevo provata nel risotto, stufata come contorno, ma non ci aveva mai conquistato, e così quando ieri sono andata a prendere la zucca che Stefania, la mia fruttivendola preferita, mi aveva lasciato da parte, quando mi ha chiesto " che ci fai con la polpa?" ho risposto "niente" e lei, giustamente mi ha fatto notare che sarebbe stato un peccato buttarla via, e mi ha consigliato di farci questo dolce, ho seguito il suo suggerimento e devo dire che aveva ragione, un dolce semplice che rimane morbidissimo ed un pò umido che si sposa benissimo con lo zucchero al velo che la ricopre.

Dedico questo post all'autrice della ricetta, persona semplice, solare e sempre disponibile!

A questo punto, pace fatta con la zucca, cercherò di recuperare il tempo perduto
e comincerò con qualche ricettina veramente ad hoc vista nei vostri blog!

Ingredienti:
400 gr di polpa di zucca già ammorbidita nel microonde e passata al passaverdure (quindi 800 gr abbondanti)
100 gr di burro
220 farina 00
100 gr di zucchero
1 bustina di lievito per dolci
la buccia di un limone grattugiato
2 uova di gallina razzolante
zucchero al velo vanigliato

Preparazione: prendete almeno il doppio della quantità di polpa, tagliatela a pezzi e passatela per un quarto d'ora al micronde alla massima potenza in modo che perda l'acqua in eccesso e diventi morbida. Una volta morbida passatela con il passaverdure. A parte montate le uova con lo zucchero, quando avrete un composto spumosos aggiungete la farina setacciata con il lievito, il burro fuso, la buccia del limone grattugiata, un pizzico di sale ed infine la polpa della zucca, amalgamate molto bene. Versate in uno stampo al silicone  io ho utilizzato quelli della Silikomart con i quali ormai mi trovo benissimo ( oppure normale, ma imburrato ed infarinato) praticate con uno stecchino lungo una spirale a partire dal centro del dolce (in questo modo eviterete l'effetto vulcano) e cuocete a 170° per circa 40 minuti ( prova dello stecchino).
Una volta cotta, sfornate, lasciate raffreddare dopodichè sformatelo e spolveratelo con una dose generosa di zucchero al velo vanigliato.

venerdì 30 ottobre 2009

Biscotti, anzi cialde frutta secca e cannella


La ricetta titolava " biscotti" io li ho ribattezzati cialde e secondo me gli sta alla perfezione. Perchè, in fondo in fondo l'impasto ( proporzioni a parte) somiglia molto a quello delle lingue di gatto e una volta finito sono golosi mangiati così, ma secondo me si prestano bene anche come coppette, magari per una mousse al cioccolato o vista la stagione ai marroni.

La ricetta proviene dal " Libro d'oro dei Biscotti" e prevedeva solo nocciole, io non ne avevo tutta la quantità e così ho aggiunto anche delle mandorle. La cannella con la vaniglia, devo dire si sposano alla perfezione e regalano a queste cialde un sapore ed un profumo particolare, ma non invadente. Dulcis in fundo sono facili da preparare e prevedendo l'uso di soli albumi, sono anche un modo goloso per riciclare questa parte di uovo!



Ingredienti:
3 albumi
140 gr di zucchero
30 gr di burro
120 gr fra nocciole e mandorle ( o altra frutta secca a scelta)
3 cucchiai di farina bianca
1 cucchiaio di maizena
1 cucchiaino di essenza di vaniglia
1 cucchiaino di cannella
sale

Preparazione:
Tritate grossolanamente la frutta secca e mescolatela con lo zucchero, le farine, un pizzico di sale, il burro fuso, la vaniglia e la cannella. Aggiungete anche gli albumi leggermente sbattuti e poi riponete in frigo per 30 minuti.
Nel frattempo ricoprite con carta forno due teglie e portate il forno a 200°. Riprendete il composto e versate mezzo cucchiaio di impasto ( non di più, sembra poco, ma invece vi assicuro che è la giusta quantità) mantenendo una distanza di circa 5 cm. Cuocete per 5-7 minuti o comunque fin quando saranno belli dorati, poi lasciateli raffreddare su una griglia.

Per le coppette, una volta sfornati metteteli su una ciotolina rovesciata e lasciateli freddare così.

Note: fateli cuocere bene, altrimenti rimangono moscetti, con la prima infornata sono stata troppo veloce nel toglierl per paura che si bruciassero ed invece non sono diventati croccanti, ho rimediato passandoli al micronde.

Volevo chiedervi un consiglio: ogni volta che faccio questi tipi di impasto il giorno dopo non sono più croccanti, succede anche a voi, o sbaglio qualcosa?

mercoledì 28 ottobre 2009

Caserecce cavolfiore e tonno


Avete presente quelle giornate che vai a lavoro e piove esci e scroscia, di quelle piogge torrenziali che anche se hai ombrello, scafandro e galosce ti inzuppi ugualmente?
Se poi ti capita che l'ombrello si incastra nello sportello della macchina, si rovescia e ti riempe d'acqua ecco allora avete presente il mio venerdi scorso.
Una volta entrata in macchina, tra l'altro era anche freddo, mi sono ricordata che c'era da andare a fare la spesa, ma arrivata alla coop vedo le casse stracolme ( ma che si sono riversati tutti a fare la spesacon questo tempo???) niente da fare, anche la fila alla coop con nuova ondata di acqua e freddo proprio no piuttosto digiuno! Tanto lo so che poi a casa c'è sempre qualcosa e così è stato, ho aperto il frigo e ho trovatto una palletta di cavolfiore che doveva servire per un insalata cruda con i carciofi, ma ormai non era il caso, si erano rinseccoliti un pò troppo, così ho deciso di utilizzarla per la pasta e visto che doveva essere un pasto completa ho deciso di metterci anche il tonno. Non li avevo mai assaggiati insieme, ma mi sono piaciuti molto. Così ho deciso di riproporvela, una pasta buona, last minute e caloricamente parlando corretta!

Ingredienti x 2 persone:
caserecce 200 gr
1 cavolfiore piccolo
1 scatoletta di tonno piccola ( io uso quello al naturale, ma va bene anche quello sott'olio)
1 peperoncino
aglio
parmigiano
olio evo
sale e pepe

Preparazione: pulite il cavolfiore e sbollentatelo per qualche minuto in acqua bollente salata, poi scolatelo e passatelo in padella dove avrete fatto saltare una specciola d'aglio ed il peperoncino con un filo di olio, aggiustate di sale ( se necessario) e fatelo insaporire a fuoco lento, nel frattempo mettete a bollire l'acqua per la pasta ( volendo potete utilizzare anche quella dove avete cotto il cavolfiore) e cuocetela.
Una volta cotta al dente scolatela, e conditela con il cavolfiore, il tonno scolato (non passatelo in padella, il tonno non deve cuocere) una macinata di pepe fresco ed un'abbondante grattugiata di parmigiano. Buon appetito!


lunedì 26 ottobre 2009

Pan co' Santi

[ edit 27-10-09: questo blog si unisce e sostiene i blog di Adriano e Lydia contro i plagi sempre più frequenti. Vorrei ricordare a chi copia indebitamente che chiedere non costa nulla ed un foodblogger è sempre lieto di concedere la PROPRIA ricetta, basta citarne la fonte!!]

Stare insieme con una persona da vent'anni, dico vent'anni e quando pensi di conoscerlo come le tue tasche, scoprire che a lui l'uvetta piace!! Terribbbile!!!!
L'altro giorno serafico mi guarda e dice " ma la ciaccia dei morti me la fai che mi piace tanto?" " ma c'è l'uvetta" ribadisco io " ma a me piace" dice lui " "e da quando?"" da sempre!" , "come sarebbe da sempre???, ma allora in questi anni perchè non si è mai mangiato un dolce con l'uvetta? " forse perchè A TE non piace".

Touché!!

Sono corsa subito ai ripari, a cercare immediatamente una ricetta di questo " pane"di tradizione toscana che dalle mie parti si usa fare in questo periodo dell'anno e che oltre al nome " pan co' santi" viene anche chiamato pane de' morti o ciaccia dei morti (inerente ovviamente solo al periodo di produzione!).
Ho trovato molte ricette, alcune con molti tipi di frutta secca, vino e savoiardi, maggiormente preparate nel grossetano, da noi la ricetta è più semplice, alla fine ho optato per questa arrivata via mail dalla mia cara amica AnnaPaola ( senese doc, alla quale avevo chiesto numi!) , dovrebbe essere della chef Paola Lazzari.
Gli ingredienti sono gli stessi, il procedimento diverso perchè nella fretta ho letto tutto in un secondo, ho comprato ciò che mancava e sono andata a memoria nella preparazione e così solo alla fine trascrivendo la ricetta mi sono accorta di aver fatto in tutt'altro modo.
Il risultato mi è sembrato ottimo, è venuto soffice e profumato, quindi, siccome è anche un tantino meno faraginoso nella preparazione vi segno il mio metodo.

Ingredienti:
300 gr di farina 00
300 gr di farina manitoba
1 bustina di lievital oppure 20 gr di lievito di birra in panetto
150 gr di noci pulite
100 gr di uvetta
1 cucchiaio scarso di anice ( su questo io e Anna abbiamo qualche dubbio, a Siena dice lei che non ce lo mettono, secondo me non ci sta male e poi per la quantità non è che si senta molto!)
1 cucchiaino di miele
1 cucchiaino di sale
5 cucchiai di olio evo
30 gr di strutto
5 cucchiai di zucchero
3 pizzichi di pepe nero macinato fresco (non temete e osate!!)
1 tuorlo d'uovo per spennellare

Preparazione:

Alla fine l'ho assaggiato anche io e stavolta a differenza di tutte le altre volte in cui scrupolosamente tolgo l'uvetta, l'ho mangiata e non è stato poi così terribile, sarà che prevale il croccante delle noci, certo la tentazione di sostituirla con il cioccolato mi è balenata per la testa, ma in un dolce di tradizione non si può, altrimenti sarebbe un'altra ricetta....magari da provare un'altra volta.....;-)

giovedì 22 ottobre 2009

Oggi gnocchi!!!


Qualche tempo fa mi è arrivata una mail di una " seguace" del mio blog, Sandra ( di appena 16 anni), che mi chiedeva se potevo postare la ricetta degli gnocchi, perchè con le mie ricette è rimasta sempre soddisfatta ed ora si voleva cimentare in questo piatto per il suo papà, ma aveva paura di sbagliare. Sono stata molto felice ed onorata di questa richiesta, e così mi sono adoperata per cercare di fare un post il più chiaro e semplice possibile.


E a voi piacciono gli gnocchi? Io conosco solo una persona che non li mangia perchè gli si attaccano al palato!?! Mahhh!!
Comunque se gli gnocchi vi piacciono, ma non avete tempo, provate la versione alla ricotta... 

ingredienti per 3 buone forchette:
1 kg di patate a pasta bianca
un uovo tolto dal frigo un'ora prima
sale
250 gr di farina + quella per spolverare la spianatoia


Preparazione: cuocere le patate con la buccia in acqua salata per circa 25-30 minuti, farle sobbollire molto lentamente in strato unico ( non sovrapposte), altrimenti si spaccano assorbendo molta acqua. Poi scolarle, sbucciarle e mano mano coprirle con un canovaccio per evitare che si freddino ( importantissimo per la riuscita di un buon gnocco) , poi passarle nello schiacciapate ( evitate di usare il passaverdura perchè le rende più collose) facendole cadere sulla spianatoia. A questo punto aggiungere velocemente ( prima che il composto si raffreddi) l'uovo, un pizzico di sale e la farina passandola al setaccio. Impastare a piene mani ( mai usare mixer ecc, altrimenti il composto rischia di diventare colloso) fino ad avere una pasta compatta e soffice, formare un grosso polpettone e tagliarlo a metà, la pasta dovrà essere leggermente porosa ( vedi foto sotto). A questo punto dividetela in 6 porzioni, e poi fate rotolare cascun cilindretto sulla spianatoia infarinata formando dei cilindri di circa un cm e mezzo di diametro, mettete i rotolini uno accanto all'altro e poi tagliateli con una spatola a tocchetti lunghi circa un cm e mezzo. Potete cuocere gli gnocchi già così, altrimenti con una forchetta, con la caccavella rigagnocchi o con il retro di una grattugia rigateli, in questo modo dovrebbero raccogliere meglio il sugo ( io non lo faccio).


Cuocerli in abbondante acqua salata, appena vengono a galla scolarli e condirli, quindi pochi secondi di cottura!



Note:
  • le patate migliori sono quelle a pasta bianca varietà " kuroda" o " desirée", perchè contengono poca acqua e assorbono quindi poca farina, in questo modo si avranno gnocchi morbidi e non gommosi.

  • se piace, nell'impasto può essere aggiunto un pò di parmigiano o pecorino grattugiati, sarano più saporiti.

  • poichè lo gnocco tende a seccarsi va cotto appena preparato, però c'è un trucco per avvantaggiarsi se magari abbiamo ospiti oppure se non abbiamo la possibilità di preparali all'ultimo minuto, me lo ha insegnato mia zia Franca, (l'autrice della ciambella buona) appena pronti cuocerli, poi scolateli e conditeli con un pò di olio di oliva. Al momento di servirli rituffateli in acqua bollente, scolateli e conditeli a piacere, con sugo, salsa di pomodoro, pesto, gorgonola e noci o come più vi piace! Potete utilizzare questo metodo anche se li avete fatti troppi, in questo modo, una volta conditi con l'olio potete metterli in frigo e consumarli dopo 2-3 gg, rituffandoli in acqua bollente, avrete gnocchi come appena fatti!!

  • gli gnocchi si possono anche congelare, appena fatti metterli su un vassoietto di carta, passarli nel freezer per una mezz'ora, giusto il tempo che si induriscano e poi metterli nelle buste da congelatore. Quando si decide di utilizzarli cuocerli direttamente senza scongelarli altrimenti fanno la pappa!
Spero di essere stata chiara e di aver risposto a tutte le tue domande cara Sandra, e mi raccomando poi fammi sapere il risultato!

venerdì 16 ottobre 2009

Goduria alla nutella


Già il nome dovrebbe bastare, l'assaggio poi sarà decisivo per convincervi che diventerà uno dei vostri dolci preferiti! Non aggiungo altro...anzi si, 625 calorie a porzione...tante...ma godute una per una ;-))

Ingredienti:
250 gr di nocciole
90 gr di zucchero
2 tuorli
3 albumi
un cucchiaio di fecola di patate
un pizzico di lievito
300 gr di nutella ( dose approssimativa, dipende da quato siete golosi..)
zucchero a velo
sale

Preparazione: accendete il forno a 160°, fate tostare le nocciole in un padellino antiaderente girandole sempre per un paio di minuti, poi riunite nel mixer 200 gr di nocciole con la metà dello zucchero e frullatele fino ad ottenere una polvere finissima. Versate la farina di nocciole in una terrina ed unite lo zucchero rimasto, i tuorli, la fecola ed il pizzico di lievito. A parte montate gli albumi con un pizzico di sale, poi incorporateli al composto mescolando dal basso verso l'alto per non farli smonatare.
Versate tutti in uno stampo a cerniera ( imburrato ed infarinato, oppure rivestito con carta forno) da 18 cm. Cuocete il dolce in forno per circa 30 minuti 8 prova stecchino) poi sfornatelo e fatelo raffreddare, a questo punto spalmare con un generoso strato di nutella, guarnire con i 50 gr di nocciole rimaste, tagliate grossolanamente, spolverizzate di zucchero a velo e servire.

Note: normalmente uso uno stampo un pò più grande di quello indicato nella ricetta, quindi a me viene un dolce basso, in caso usaste uno stampo più piccolo ottenendo una torta più alta, la ricette prevede di tagliarla e farcirla sempre con nutella, ovviamente sempre mantenendo anche l'altro strato di nutella!!


lunedì 12 ottobre 2009

Sorbetto uva fragola e porto

[ edit 13-10-09 certo ragazzi che ho trovato proprio il tempo adatto per postare un sorbetto, dopo mesi di caldo, un autunno sopra la media, io vado a beccare la giornata più fredda! Un tempismo perfetto!!]

Ormai dopo questo post avrete capito che l'uva fragola mi piace e quindi quando ho visto questa ricetta sul blog "il Cucchiaio d'oro" ho deciso subito di rifarla ed eccola qua, non ho cambiato una virgola, è una ricetta semplice, ma buonissima, grazie Donatella, ricetta fantastica!

Perfetto da servire a fine pasto, il porto dà una nota profumata che va ad arricchire ed esaltare il sapore dell'uva fragola, ma senza prevaricarne il gusto.

Ingredienti
300 gr di chicchi di uva fragola matura già pulita e lavata
85 gr di zucchero
25 gr di porto

Preparazione:
Frullate l'uva fragola con lo zucchero fino ad ottenere una crema piuttosto liscia, passate al setaccio cercando di eliminare eventuali semini tritati, a questo punto unite il porto, mescolate bene e versate nella gelatiera. In mancanza della gelatiera si può mettere direttamente in freezer e aspettare 6 ore prima di servirlo ( Donatella ha fatto così).

Questa foto è mossa, l'ho postata però perchè rende bene la cremosità del sorbetto!

venerdì 9 ottobre 2009

Tartellette fondenti ai fichi e cioccolato bianco


Quando ad agosto ho ceduto ed ho ricomprato l'ennesimo numero di Sale & Pepe ( non perchè non mi piaccia più, ma perchè ormai la casa è invasa di libri e riviste) due dolci in particolare mi hanno colpito, la crostata in copertina postata qualche settimana fa da Gambetto e questo dolce.
Amo particolarmente la frutta con il cioccolato e così non ho saputo resistere.
Ma il risultato non è stato quello sperato, mi spiego, il dolce è buono, ma per me decisamente troppo dolce e burroso, certo dovevo aspettarmelo, fichi, cioccolto nero, bianco e panna...ma secondo mi si può migliorare, una modifica l'ho fatta in extremis, la prossima volta diminuirò il burro della pasta frolla e credo che così sarà perfetta, ovviamente per me. Se al contrario amate il dolce, siete amanti sfegatati delle confetture, allora lasciatelo così come è!

Ingredienti per 8 persone:
200 di farina
50 gr di cacao amaro
200 gr di burro ( la prossima volta proverò con 50 gr di meno)
100 gr di zucchero a velo ( io ho usato quello semolato e forse anche questo ha influito sul troppo dolce!)
la punta di un cucchiaino di lievito chimico ( lo metto sempre nella frolla, gli conferisce quel minimo di sofficità evitando l'effetto tavoletta, la ricetta non lo prevede)
2 tuorli codice 0 oppure 1
400 gr di fichi
200 gr di cioccolato bianco
2 dl di panna

Preparazione: ( ho utilizzato il ken con il gancio K) preparate la frolla impastando velocemente il cacao, la farina, il lievito , il burro ( freddo) tagliato a pezzettini e lo zucchero fino ad ottenere un composto sbriciolato. A questo punto compattatelo con le mani ( possibilmente fredde). Avvolgete la palla nella pellicola e fatela riposare per 30' in frigorifero. Trascorso il tempo rivestite gli stampini ( precedentemente imburrati ed infarinati, con la pasta, punzecchiateli con i rebbi della forchetta e cuoceteli per circa 20 minuti in forno preriscaldato a 180° ( la ricetta prevedeva di cuocerli già farciti con i fichi dall'inizio, io li ho aggiunti gli ultimi 5 minuti per evitare che si sfacessero del tutto). I fichi vanno lavati e tagliati a fette con la buccia. Una volta cotti sfornateli e fateli raffreddare completamente.
A questo punto la ricetta prevederebbe di far fondere il cioccolato bianco con la panna, poi far raffreddare il composto, montarlo e spalmarlo sulle tartellette, io ho provato su una, ma il tutto è decisamente nauseante da quanto è dolce ( forse può dipendere anche dai fichi, i miei erano molto dolci).
Non volendo cmq buttare il composto appena preparato, l'ho messo in freezer ed una volta quasi raffermo ( il tempo è tiranno e gli ospiti incombevano) l'ho grattato e a questo punto l'ho sparso qua e là sulle tartellette e così il connubio mi è piaciuto!! Certo, dalla foto si vede che grattato da mezzo rappreso per l'occhio non è il massimo però, con un pò di tempo in più sarebbero venuti fuori dei bei riccioli!! Volendo cmq la mousse si può saltare ed utilizzare direttamente una tavoletta di cioccolato bianco da grattare!

[ Edit: oppure si potrebbero ricamare le tartellette con un cono di carta forno dal quale far scendere a filo il cioccolato e la panna appena sciolti a bagnomaria, che ne dite, può essere una valida alternativa? ]
Con queste tartellette partecipo molto volentieri alla bella raccolta " Non solo prosciutto e fichi" di Manu&Silvia, di cui fino ad oggi non mi ero accorta, pur visitando spesso il loro blog ( chiedo venia :-)).

martedì 6 ottobre 2009

Tagliatelle con pesto e pachino


Allora potrebbe sembrare la scoperta dell'acqua calda, ma io il pesto lo avevo mangiato sempre da solo, quando però mia suocera mi ha parlato con tanto entusiasmo di questa pasta ho deciso di provare ed effettivamente è semplicemente buonissima. Anche Leo, mentre tagliavo i pomodorini era un pò scettico, ma poi ha chiesto il tris, dopo un abbondante bis e alla fine mi ha detto " quando la rifai??".

Ingredienti ( non ho dosi, sono andata ad occhio):
tagliatelle
pesto fresco
pomodorini pachino
pinoli interi ( oltre a quelli che servono per il pesto)
parmigiano
sale
olio evo

Preparazione: tagliare i pomodorini, salarli e metterli a scolare, nel frattempo fare il pesto con abbondante basilico, aglio, pinoli, olio evo, sale e a seconda dell quantità 1-2 tappini ( quelli delle bottiglie di acqua) di acqua fredda frizzante ( serve ad amalgamare meglio, trucco da chef). Cuocere le tagliatelle al dente, scolarle, ma non troppo e condirle immediatamente con il pesto, i pomodorini tagliati precedentemente, una manciata di pinoli interi, abbondante parmigiano, amalgamare e servire subito!
Buon appetito!


domenica 4 ottobre 2009

Schiacciata con uva fragola e noci

Innanzitutto buona domenica!!!
Lo so ormai si è vista e rivista, ma io da quando l'ho adocchiata la prima volta dalla cara Aurelia, non sono più riuscita a levarmela dalla testa tant'è che ho fatto un a "capa tanta" alla Stefy fino a quando non me l'ha trovata...E si che è stata un'impresa, fra quando l'aveva finita, i giorni che non ce l'aveva e quando non potevo io, ma insomma ce l'abbiamo fatta e tutta contenta sono tornata a casa con i miei bei grappoli profumatissimi. E siccome mi piace tanto sgranocchiare un gheriglio di noce e un acino di questa uva, mi son detta perchè non unirli?
E così ho fatto, a me (e non solo) il risultato è piaciuto moltissimo, la pasta è brioschosa e l'uva, le noci e la crosticina dello zucchero fanno il resto...

Sostanzialmente per gli ingredienti ho seguito la ricetta di Aurelia, ho cambiato solo il tipo di uva diminuendone un pò la quantità, aggiunto le noci e diminuito lo zucchero per via dell'uva più dolce. Per la preparazione ho seguito il metodo che ormai uso per tutti i lievitati.

Ingredienti per l'impasto:

400 g di farina 0
20 g di lievito di birra
270 gr di acqua circa
80 g di zucchero
olio d'oliva
sale

per il ripieno:
700gr di uva fragola
gherigli di noce per il ripieno ( circa 15 noci)
zucchero per spoverizzare

Preparazione: impastare la farina con l'acqua, il lievito ( sciolto in poca acqua tiepida) , lo zucchero, un pizzico di sale e l'olio per una decina di minuti fino ad ottenere un impasto liscio ed elastico.
Formare una palla, inciderla e metterla a lievitare per un paio d'ore.
A questo punto riprendete l'impasto ( se appiccica ungetevi pure le mani e lavoratelo così) sgonfiatelo leggermente appiatitelo e e piegatelo in tre, girate di 90° e ripetete le pieghe, coprite a campana e lasciate lievitare altri 20 minuti.
Trascorso il tempo prendete 2/3 dell'impasto e stendetelo su uno stampo precedentemente unto con poco olio, formate dei bordi alti, riempite con la maggior parte degli acini d'uva interi, i gherigli di noce spezzettati molto grossolanamente, spolverizzate con lo zucchero e con un filo d'olio.
Ricoprite con l'altra parte di pasta, pizzicando bene bene i bordi in modo da siglillare le due parti di pasta.
Affondate la restante uva nella parte superiore della schiacciata, completate con abbondane zucchero e un altro giro di olio.
A questo punto accendete il forno a 180°, i minuti che il forno impiegherà per raggiungere la temperatura serviranno alla schiacciata per lievitare ultriormente. Una volta caldo infornate fino a doratura circa 40-50 minuti a seconda del forno.

E adesso un grazie ad Aurelia, che utlimamente è un pò latitante ( tutto bene??) !! Con lei ci conosciamo solo tramite blog, a volte qualche mail, ma da subito ho percepito una simpatia, un feeling particolare, dal suo blog traspare il suo essere vera, schietta e simpatica. Che dite, dopo tanta adulazione ricomparirà??? :-)))

giovedì 1 ottobre 2009

Spiedini di pesce

Portano il ricordo dell'estate, che purtroppo è andata, di grigliate in giardino, di risate, di bimbi che corrono, di vino bianco fresco, di allegra compagnia....Ma non disperiamo perchè sono ottimi anche in forno e allora si possono fare tutto l'anno, certo il pesce non ha un buon odore e dopo in casa ...ma è' troppo bono per rinunciarvi, no??? Io quando cuocio il pesce metto un pentolino a bollire con qualche chiodo di garofano e mi sembra che rimanga solo il profumo, ma se anche questo non basta non arrendetevi, accendete la berger, il gled o quel che vi pare ( voi come fate???) , e anzi tanto che ormai la casa è impregnata perchè non vi fate anche un bel primo di pesce, magari degli spaghetti alle vongole oppure questi fedelini con i gamberoni?

Ingredienti per 2 persone:

IMPORTANTE: il pesce deve essere freschissimo, perchè il metodo di cottura ( gliglia o forno) tira fuori tutto il sapore del pesce e non ci sono salse o sughi che vadano a coprirlo, quindi no anche al congelato.

8 mazzancolle
8 calamaretti
1 filetto di pesce persico
1 trancio di pesce spada
1 peperoncino
1-2 spicchi d'aglio
sale e pepe q.b
prezzemolo, timo e rosmarino tritato
1 tazzina di olio extravergine
1 limone
pan grattato

Preparazione:
Passate al mixer l'aglio, il peperoncino e le erbe con un pò di pangrattato, salate, pepate e aggiungete il mix al restante pangrattato, mescolate ben bene con le mani. Lasciate insaporire, nel frattempo lavate e pulite il pesce, tagliate a cubotti i tranci poi asciugatelo con lo scottex e impanatelo ben bene, a questo punto andate a formare gli spiedini alternando i vari pesci.
Una volta pronti adagiateli su carta forno, irrorateli con olio evo ed infornate in forno già caldo a 180°, rigirateli un paio di volte vaporizzandoli con vino bianco, cuocete fino a doratura. Non eccedete con la cottura altrimenti potrebbero indurirsi. Prima di servire un giro di olio e una spruzzatina di limone, se piace!


martedì 29 settembre 2009

Crème brulée al caprino

A Brunico c'è un negozio di casalinghi e articoli per la casa meraviglioso, chi conosce il posto sicuramente ci avrà fatto tappa, è uno di quei negozi dove potrei perdermi delle ore ( come nelle librerie) si trova di tutto fino alle caccavelle che più caccavelle non ce n'è!
Ogni volta che andiamo in montagna la tappa ormai è scontata, e anche quest'anno mi sono regalata qualcosina, fra cui il cannello a gas, e così eccomi a sperimentarlo su questo dessert, una variatio sul tema Crème brulée ( dolce risalente addirittura al 1600), ma tanto tanto buona, fredda sotto e croccante e calda sopra umhh...e poi con questa pistolina mi son proprio divertita a caramellare lo zucchero!!

La ricetta della classica crème brulée per chi non fosse attirato dal caprino la trovate qui.

Ingredienti:
200 g di latte intero
80 g di zucchero semolato
100 g di caprino fresco
5 tuorli codice 0 oppure 1
1 baccello di vaniglia
1/2 stecca di cannella
2 chiodi di garofano
la scorza di 1/2 arancia grattugiata
zucchero di canna q.b.

Preparazione: in un pentolino far bollire la panna con il latte, la vaniglia incisa, la cannella, i chiodi di garofano e la scorza d'arancia. Mescolate spesso. Nel frattempo sbattere i tuorli con lo zucchero fino a quando saranno spumosi, poi incorporate il formaggio ed il latte con la panna. Filtrate con un colino, versate in stampini di porcellana e cuocere a bagnomaria ( l'acqua non dovrà superare la metà degli stampini altrimenti in cottura potrebbe sommergerli) in forno già caldo a 160° per 55 minuti circa. Lasciate rffreddare, cospargete con lo zucchero di canna passato precedentemente al mixer ( così si caramellerà più uniformemente) e caramellate con il cannello o sotto al grill del forno alla massima potenza.

Ricetta classica:
125 ml latte
500 ml panna
8 tuorli d'uovo
1 baccello di vaniglia
cannella 1/2 stecca
130 gr di zucchero semolato
zucchero di canna q.b

Preparazione: preriscaldare il forno a 160°, nel frattempo portare a bollore il latte con la panna, la vaniglia incisa e la cannella. Sbattere i tuorli con lo zucchero, appena saranno spumosi versare a filo, sempre mescolando ( così non si cuoceranno) la panna ed il latte precedentemente passati al colino. Mescolare bene, versare negli stampini e cuocere per circa un'ora poi riporre in frigo per circa 3 ore. Prima di servire cospargere con lo zucchero di canna passato al mixer e caramellarlo con il cannello o il grill del forno.

E con gli albumi avanzati potete fare la torta morbidissima al limone!

lunedì 28 settembre 2009

Glassa al cioccolato

Ingredienti: 

100 gr di cioccolato fondente o al latte
30 gr di acqua
50 gr di zucchero
20 gr di burro

Preparazione con il Bimby: 
tritare il cioccolato 10 sec vel 7
aggiungere l'acqua e lo zucchero, cuocere 15 min a 100° vel 3
unire il burro, mescolare 30 sec vel 4


Preparazione manuale:
fate fondere a bagnomaria il cioccolato, poi aggiungete lo zucchero e l'acqua, cuocere per 15 minuti, mescolando con una fruta di tanto in tanto, a cottura ultimata aggiungere il burro.

La glassa va utilizzata immediatamente prima che si solidifichi.

domenica 27 settembre 2009

Pennette porri e speck

Questa è una di quelle ricette che per un periodo ho fatto spessissimo poi, come accade, è finita nel dimenticatoio, venerdì cercando un'altra ricetta l'ho ritrovata e così oggi per pranzo c'era lei. Sicuramente è una pasta più invernale, ma a noi c'era presa voglia di riassaggiarla, sarà perchè il dolce del porro ben si accompagna con l'affumicato dello speck....

venerdì 25 settembre 2009

Ciambella alla panna

Di ciambelle ne ho pubblicate diverse ( forse vi ho anche annoiato..) ed effettivamente a guardarle sono tutte più o meno uguali, ma ogni volta sono gli ingredienti che cambiano conferendo un sapore burroso come in questa, oppure più semplice come qui e ancora ricercata come questa con la glassa oppure questa.

Oggi, invece, vi propongo la ciambella buona ( così la chiama mia zia, l'ho assaggiata da mia zia Franca ( cuoca in pensione, ma che cuoca, oggi si direbbe chef!), vi assicuro che vi conquista già dalla leccata di dita alla fine della preparazione, poi vi innamorerete del profumo che sprigiona mentre cuoce ed infine l'amerete quando l'addenterete, perchè in superficie gli si forma una crosticina morbidosa e libidinosa eppure a guardare gli ingredienti non c'è niente di stupefacente, solo la panna, eppure vi assicuro che è fantastica tuffata a colazione nel cappuccino o semplicemente mangiata pura a merenda. E' morbidissima e rimane così per un paio di giorni, sempre che resista un paio di giorni in casa, vi sfido....
Ahhh dimenticavo... i bimbi ne vanno pazzi....

lunedì 21 settembre 2009

Purè bicolore

Un purè un pò diverso che durante la preparazione si è ulteriormente sdoppiato...dando vita ad una versione per bimbi ed una per adulti!!
Ve le segno entrambe, io le ho servite classicamente come contorno ad un roast beef al sangue.

Ingredienti base:
400 gr di patate
200 gr di carote
sale

per i bimbi ( ma anche x i grandi...) servirà poi:
panna liquida
parmigiano
prezzemolo ( facoltativo)

e si prepara così: passare al passaverdure le carote e le patate ( io in realta le ho messe nel ken con il gancio a K in questo modo la patata si rompe completamente, ma la carota rimane un pò più visibile e presente sotto i dentini!!), unire le due puree, mettere al fuoco e amalgamare con un pò di panna liquida e parmigiano. Regolare di sale. Aggiungere il prezzemolo tritato e servire.

per i grandi:
olive verdi snocciolate 80 gr
mezzo peperoncino fresco sminuzzato
3 cucchiai di olio
3 cucchiai di acqua
1 cucchiaio di succo di limone

e si prepara così: passare al passaverdure le carote e le patate, unire le due puree e mescolare poi aggiungere le olive verdi tritate, il mezo peperoncino sminuzzato, l'olio, l'acqua ed il succo di limone. Mescolate bene, regolate di sale e servite.

sabato 19 settembre 2009

Cake di carote e cocco


Per gli amanti delle carote e del cocco sarà un piacevole dolce da assaporare in qualunque momento della giornata, una valida alternativa alla classica torta mandorle e carote.

Ingredienti:
200 gr di carote
2 uova codice 0 oppure 1
100 gr di zucchero di canna
5 cucchiai di olio di semi
100 gr di farina integrale ( io non ne avevo ed ho usato farina oo)
un cucchiaino di lievito in polvere
50 gr di cocco disidratato
50 gr di uvetta ( io gocce di cioccolata)
mezzo cucchiaino di cannella in polvere
una grattata di noce moscata
burro
sale

Preparazione: raschiate le carote e lavatele, poi grattugiatele con la grattugia a fori larghi, tamponatele con lo scottex in modo da togliere l'acqua di vegetazione in eccesso. Se utilizzate l'uvetta fatela ammorbidire in una ciotola con dell'acqua fredda, a parte montate le uova con lo zucchero, fino ad ottenere un composto spumoso. A questo punto aggiungete l'olio, le carote, la farina setacciata e mescolata con il lievito, le spezie, il cocco e l'uvetta strizzata o le gocce di cioccolata, una presa di sale e mescolate per amalgamare il tutto. Versate in uno stampo da plumcake in silicone oppure imburratene d infarinatene uno, livellate e cuocete a 180° per 40 minuti circa. Una volta sfornato fatelo freddare su una griglia prima di servirlo.

Racconti di cucina al castello Malvezzi

Potevo perdere un'occasione del genere? No di certo, se anche voi siete interessate a vincere questo splendido libro, vi consiglio di andare qui dove troverete tutte le indicazioni, ma vi consiglio anche di soffermarvi al sito del meraviglioso ed elegante ristorante. In bocca al lupo a tutte ( compresa me!!).