domenica 29 novembre 2009

Biscotti all' "ammoniaca"

Non vi aspettate biscotti come questi o questi, quelli di oggi sono dei semplicissimi  biscotti cicciottosi tutti da inzuppare, non contengono aromi quindi non hanno un sapore particolare, ma una consistenza leggera leggera, nonostante la cicciotosità, quella si che ce l'hanno...

Mia mamma li ha sempre fatti, mi ricordo che da bambina mi chiudeva fuori dalla cucina perchè durante la cottura l'ammoniaca si sente eccome, ma niente paura basterà arieggiare un pò!!!

Non ho mai aggiunto niente a questa ricetta perchè nella loro semplicità a me piacciono così,  da affogare nel cappuccino, vedete voi se cambiarli a piacimento o meno.



Ingredienti:
40 gr di bicarbonato di ammonio ovvero  ammoniaca per dolci* ( preferibilmente in farmacia)
400 gr di zucchero
1 Kg di farina 00
1 bicchiere di latte
1 tazzina di olio evo

Preparazione: sbattere le uova intere con lo zucchero, continuando a mescolare aggiungere metà farina setacciata, il bicchiere di latte, l'olio, la restante farina e l'ammoniaca ( che consiglio di comprare in farmacia perchè è migliore di quella in vendita nei super). A questo punto prendere l'impasto stenderlo ad uno spessore di circa 1/2 cm, ritagliare con le formine che più ci piacciono, adagiare i biscotti sulla placca da forno rivestita con carta da forno e cuocere in forno periscaldato a 180° fino a leggera doratura.
Come già detto al momento della cottura si sprigionerà il classico odore di ammoniaca, che, per chi non è abituato ad utilizzare questo ingrediente può impaurire un pò, tranquille, l'odore esalerà,  e non rimarrà traccia sui biscotti che sono perfettamente commestibili!

* il bicarnonato di ammonio è un sale acido dell'ammoniaca. A temperatura ambiente si presenta come un solido incolore dall'odore lieve di ammoniaca. Si decompone a temperature superiori a 35 °C producendo fumi di ammoniaca.
Nell'industria alimentare viene utilizzato come agente  lievitante  (basta non mischiarlo con altri sali acidi) o come regolatore di acidità . [ tratto di Wikipidia.org]

Anche con questa ricetta partecipo alla raccolta di Micaela:




martedì 24 novembre 2009

Mantovana è lei o non lei???



Ceeeertooooooo che è lei!!! Almeno si spera e comunque a me piace e l'ho eletta mantovana ufficiale di casa nostra, il dubbio sulla ricetta di questo dolce sorse dopo che postai questa, un dolce che a me era stato regalato come mantovana e siccome mi era piaciuto lo avevo fatto più volte e postato come tale, anche mia madre era scettica sulla ricetta e i suoi dubbi furono confermti anche da Paoletta.

Poi sono passati mesi, come accade, d'estate non è un dolce che faccio, come rinfresca, invece, mi piace molto e così eccola qua, ho fatto un pò di ricerche, mi sono consultata con mio zio pasticcere e sembrerebbe che questa ricetta possa andare, questa è di mia cognata Sara.

Ho ricercato per curiosità un pò, così ho scoperto che a Mantova non sanno neanche cosa sia, sembrerebbe invece, un dolce della zona di Prato, il  grande Artusi confermermerebbe questa ipotesi  ed anche la  sua versione  sostanzialmente coincide con la mia  che stavolta ci siamo...rullo di tamburi....ed ecco a voi gli ingredienti:

3 uova intere + 1 tuorlo ( sempre di gallina che razzola)
150 gr di burro a pomata
200 gr di zucchero + una cucchiaio per guarnire
100 gr di fecola ( si uò utilizzare anche tutta farina)
100 gr di farina 00 
1/2 bustina di lievito per dolci
la scorsa di un limone grattugiato
100 gr di pinoli
mandorle in scaglie una manciata
un pizzico di sale

Preparazione: sbattere molto bene i tuorli con lo zucchero, aggiungere il burro, la farina settacciata con il lievito, la fecola e la buccia grattugiata del limone, a parte fate tostare in un padellino antiaderente i pinoli, e  le  mandorle  poi aggiungetene metà al composto, infine mettete agli albumi montati a neve con un pizzico di sale, con movimenti dall'alto verso il basso per non smontarli.
Versate in uno stampo circolare di silicone oppure normale imburrato ed infarinato, guarnite la superficie con i restanti pinoli  e le mandorle ed una spolverizzata di zucchero.Infornate a 160° per circa 40 minuti ( prova dello stecchino asciutto prima di sfornarlo!).

Note: non utilizzate stampi piccoli, ma uno piuttosto largo deve uscire un dolce alto circa due dita e mezzo non di più altrimenti durante la cottura non si asciuga come dovrebbe.
[ edit 22.20  Manu e VanigliAli (mantovane doc) assicurano che a Mantova non la conoscono , inoltre VanigliAli conferma che deve essere " baaaassabassabassa e giaaaaaaaallagiallagialla: quella della mia nonna è gialla Titty proprio".  ]
Ed effettivamente anche la mia è gialla gialla, un pò itterica direi :-))



Che dite, ci siamo??? E voi la riconoscete oppure avete altre varianti? Fatemi sapere....Aurelia tu che sei di quelle parti concordi con questa versione o la fai diversamente??

[ edit 22.12: la cara Aurelia non si è fatta attendere e così scrive :
" Eccomi qua...mi sento chiamata in causa :)
Allora...Si racconta che nell'800, un famoso pasticcere di Prato ha ricevuto in dono la ricetta di questa torta da due suore di Mantova,come ringraziamento della sua ospitalità!
Arricchita la ricetta dalla sua esperienza di pasticcere e molto gradita dai pratesi, la mantovana è divenuta un dolce tipico pratese!
Tutto ciò è stato copiato dal mio libriccino di Genio e Sapori...Storia prodotti e ricette!
La ricetta della mia mantovana, non si discosta molto dalla tua...ma ne ho trovata un'altra e la voglio provare...niente lievito...hai visto mai che sia simile all'originale! http://profumincucina.blogspot.com/2009/01/mantovana-di-prato.html Il tempo di comprare le mandorle ed i pinoli e la preparo :)]


Andate a vedere anche la sua versone è veramente golosa!

sabato 21 novembre 2009

Biscociocco extra dark



Questi biscotti sono frutto di un gesto compulsivo ed irrazionale che ha fatto si che una cucina linda, ad un orario più che consono e dignitoso per potersi rilassare un pò sul divano o  al computer, si trasformasse nuovamente in un campo di battaglia!
Non perchè la ricetta sia complicata o laboriosa, tutt'atro, ma perchè io non sono precisissima e tiro fuori l'impossibile e sporco l'ultraimpossibile, in aggiunta arriva l'ometto di casa che ovviamente se vede impastare non si tira indietro e pretende la sua ciotola di farina ed un pò di pasta madre ( che va a compiere l'estremo sacrificio :-)).

Scaturiti da una voglia di croccante e cioccolatoso non hanno per nulla deluso le aspettative, e l'impazienza davanti al forno era tale, dato il profumo irresistibilmente ciocolatoso che ce li siamo sbafati un pò anche caldi, ma freddi raggiungono l'apoteosi ed è per questo che la dose è più che generosa...non dimezzatela ve ne pentireste!

Ingredienti:
165 gr di zucchero bianco
165 gr di zucchero di canna
250 gr di burro mobbido mobbido
1 uovo medio-grande ( sempre di gallina che razzola!)
1 cucchiaino di estratto di vaniglia
300 gr di farina 00 setacciata
1 cucchiaino di bicarbonato
400 gr di cioccolato fondente tagliato grossolanamente ( è una quantità immane, ma mettetecelo tutto, non abbiate i braccini corti..)
25 gr di cacao in polvere

Preparazione: lavorare  nella planetaria il burro  a pomata con gli zuccheri, l'uovo, l'estratto di vaniglia fino ad ottenere un composto spumoso. A questo punto unite in più fasi la farina setacciata insieme al bicarbonato e al cacao, infine aggiungete il fondente tagliato molto grossolanamente.
Formate delle palline, schaicciatele al centro e allineatele distanziate sulla placca del forno coperta con carta forno ( non fatele molto grossi  altrimenti verrano dei dischi volanti, diciamo le dimensioni di una grossa noce, ok?).
Cuocete in forno ventilato preriscaldato a 160° per cica 10-12 minuti  ( a seconda delle dimensioni) non di più, quando usciranno saranno morbidi, ma va bene così, poi si induriscono!


Anche con questa ricetta partecipo alla raccolta di Micaela



domenica 15 novembre 2009

Gratin di patate al latte


Vi lascio una ricetta al volo, in questi giorni fra lavoro, olive e impegni vari il tempo per il mio ed i vostri blog è veramente poco...recupererò..prometto :-))

Ricettina facile, gustosa e carina a vedersi, si può preparare in anticipo e cuocerla poi al momento opportuno.

Ingredienti:
1 kg di patate
60 gr di pancetta affettata sottile
6 dl di latte
2 porri
100 gr di gruyère grattugiato
un dl di panna
un uovo ( di gallina che razzola!!)
una noce di burro
sale e pepe

Preparazione: sbucciate le patate ed affettatele sottilmente, poi mettetele in una casseruola antiaderente, salate, pepate e ricopritele con il latte. Fate cuocere per 30 minuti a fuoco basso. Nel frattempo portate il forno a 180°, affettate la parte bianca dei porri, saltateli qualche minuto in padella con un filo di olio, aggiustate di sale, poi riempite le cocotte imburrate alternando uno strato di patate ( non buttate il latte avanzato) , uno di porri, uno di formaggio ed uno di pancetta. Sbattete la panna con l'uovo ed il liquido delle patate rimasto, versate sopra agli strati, terminate con altro formaggio grattugiato.
Cuocete il gratin in forno per 30 minuti, servitelo caldo.

[ edit 17-11-09: normalmente utilizzo delle cocottes piccole e quindi va bene come contorno, ma essendo ricco, utilizzando recipienti più grandi può essere visto anche come un secondo ]

martedì 10 novembre 2009

Gnocchi di Bassum

E dopo gli gnocchi classici, ecco a voi dei biscotti burrosissimi e buonissimi, gli gnocchi di Bassum dalla omonima città tedesca.

La ricetta è tratta da un enciclopedia di cucina ormai datata, ma affidabilissima di mia mamma ( lei però non è datata ;-)) e anche la loro preparazione è merito dell'amata genitrice!

La quantità di burro è notevole, ma sono squisiti, si sciolgono letteralmente in bocca e ogni tanto uno strappo alle regole è permesso ( anche se per quanto mi riguarda se continuo così si strapperanno anche i jeans a furia di tirarli per chiuderli :-))))

E vista la parte da padrone che fa questo magnifico ingrediente, croce e delizia per gli amanti della buona tavola,  approfitto per partecipare al  contest di Sandra del blog " un tocco di zenzero" sponsorizzato dalle Fattorie Fiandino

 




Ingredienti:
375 gr di burro
250 gr di zucchero
2 uova di gallina razzolante
1 presa di sale
500 gr di farina 00
1 bustina di lievito per dolci
zucchero granellato


Preparazione: montare a spuma il burro con lo zucchero, una volta pronto unire le uova ed il sale, poi la farina setacciata insieme al lievito. Lavorare bene poi far riposare l'impastoin frigo per almeno 30 minuti.
Trascorso il tempo formare 75 piccole palline leggermente appiattite ( non vi preoccupate della quantità finiranno velocissimamente).
Disporle sulla placca del forno ( non imburrate la teglia, usate la carta forno, volete mettere il risparmio in termini di calorie???:-)) cospargeteli di granella di zucchero e cuocere in forno già caldo ( 150-160°) per circa 40 minuti.
Buonissimi da servire con il vinsanto o un passito!

lunedì 9 novembre 2009

Frittelle di pasta madre

Con questa ricetta ho fatto la scoperta dell'acqua calda, qualche mese fa navigando fra i vostri blog mi imbatto su questa ricetta, per la precisione qui ( blog molto interessante), sono rimasta folgorata, guardavo la foto, leggevo il post, ritornavo a guardare la foto e intanto dicevo " incredibile, geniale" un modo per non buttare via la signora, per una colazione sfiziosa o una sana merenda, e intanto cercavo di immaginarmi il sapore....fatto sta che la mattina dopo le ho provate subito e a colazione ho fatto trovare loro, le frittelle di pasta madre!!
Buonissime, ormai ricorrono spesso nelle nostre colazioni oppure quando ci prende voglia di un dolcino dopo pranzo o dopo cena, in questo caso rigorosamente splamate di abbondante nutella, of course!

Disarmanti nella loro facilità di preparazione, come detto sono un ottimo impiego per la pasta madre che altrimenti finirebbe nel secchio ad ogni rinfresco! E in questo modo la signora ci guadagna anche perchè facendole spesso è ancor più rinfrescata e super arzilla, tant'è che ultimamente mi sta regalando un pane strepitoso ( fra qualche giorno lo posto con la nuova dose messa a puntino!).

Dopo questa prima scoperta, che pensavo fosse praticamente agli albori mi sono messa a cercare e mi sono resa conto che è una ricetta conosciutissima e vabbè non si finisce mai di impare e il bello di internet e dei vari blog è proprio questo: la continuità di scambio di informazioni, vero?

Ingredienti:
pasta madre 300 gr
1 cucchiaino di zucchero
bicarbonato (facoltativo, consigliabile solo le pasta madre non è stata rinfrescata di recente o se è ancora troppo giovane)
burro

Preparazione: mescolo la pasta madre con lo di zucchero, eventualmente una puntina di bicarbonato se è un pò che non la rinfresco e poi procedo alla preparazione delle frittelle ungendo con del burro un padellino antiaderente ed un coccapasta, vi metto la pasta, la faccio dorare da un lato e poi dall'altro e poi servo immediatamente, sono buone calde, se avanzano conviene riscaldarele per donargli nuova fragranza. Ottime spalmate con burro e marmellata, nella fattispece è quella di albicocche e pesche bianche home made ( lo so dovevo postarla...).


Note: nel post originale c'è anche mezzo cucchiaino di sale che però io ho sempre omesso.

domenica 8 novembre 2009

La crostata di mele e mandorle è di Adriano Continisio

Perchè oggi 8 novembre 2009 molti food bloggers e forumisti pubblicano in contemporanea questa ricetta?

Per solidarietà con Adriano Continisio che l'ha inventata e pubblicata sul suo blog già nel 2007.

Riassumendolo in pochissime parole, questa manifestazione vuole porre l'attenzione prima di tutto sulla necessità di un comportamento corretto per chi usa la rete nei confronti di chi pubblica materiale. Spesso si sceglie di mettere a disposizione il proprio materiale o lavoro con una licenza che permette di usarlo a condizione che se ne citi la fonte e questo è già un dono, a mio avviso. Si dice a chi legge: puoi gratuitamente utilizzare il materiale, puoi prenderlo, ma devi specificare che è mio e dire dove l'hai preso. Non è chiedere molto!

Altra importante condizione è che il materiale non venga usato a scopo di lucro.

Quando tutte e due le condizioni non vengono rispettate è evidente che la cosa è ancor più grave.

Questa volta è capitato ad Adriano, ma nel tempo è già capitato ad altri. Creare un tam tam è forse il primo di tanti passi per avversare il fenomeno, perciò ci siamo uniti e oggi pubblichiamo con il nome del suo autore la ricetta e la foto della crostata che ognuno di noi ha preparato.

E' ora che tutti sappiano di chi è la farina e pure il sacco!!!!!

Questa la ricetta:

Ingredienti:
400gr pasta frolla
4 mele grandi (ca. 600gr al netto degli scarti)
80gr di zucchero
4 cucchiai di amaretto di saronno
succo di mezzo limone
poca cannella in polvere.

massa di mandorle:
120gr uova intere
60gr zucchero
50gr farina di mandorle
15gr farina di mais fioretto
15gr fecola
un pizzico di sale
estratto di mandorle

una manciata di mandorle a lamelle
sciroppo di zucchero
marmellata di albicocche

Preparazione: saltare a fiamma alta le mele sbucciate e tagliate a cubetti, miscelate con il succo di limone e lo zucchero, fino a che non risultino asciutte ma non spappolate. Incorporare il liquore e la cannella e lasciare raffreddare.

Foderare uno stampo da 26cm e cuocere in bianco per 15 minuti (i primi 10 con carta da forno e riso)

Nel frattempo montare le uova con lo zucchero ed il sale, incorporare delicatamente le polveri e poche gocce di estratto.

Pennellare la frolla con poca marmellata, versare le mele, coprire con la massa e cospargere con le mandorle a filetti.
In forno a 170° per ca. 20 minuti.
All'uscita dal forno lucidare con sciroppo a 30°be.

Chi vuole chiarimenti o delucidazioni può andare qua:

mercoledì 4 novembre 2009

Padellata di salsicce e uva rosata

Questa ricetta l'ho adocchiata centinaia di volte, altrettanto mi son detta " la faccio", altrettante l'ho accantonata e rimandata e fra questi lascia e riprendi son passati giorni, settimane, mesi, stagioni, anni...anni??? Si anni, ben 12, la ricetta risale ad un Sale&Pepe dell'ottobre 1997, sembra ieri eppure di mezzo ci sono semplicemente ( si fa per dire) una laurea, una specializzazione, il lavoro, due case e per ultimo ( ma primissimo) un figlio adorato!

L'altro giorno, quando l'ho rivista mi sono detta " o adesso o mai più" c'era tutto in casa o almeno quello che a me serviva, la ricetta ovviamente era un pò diversa, ma non potevo non cambiarla, prevedeva le salamelle, tipico salume lombardo, irreperibile qui, ma avendo delle ottime salsicce toscane ho impiegato queste, e del finocchietto selvatico che però dalla gravidanza non sopporto più tanto ( avendo fatto indigestione durante la dolce attesa di focaccine al finocchietto).

Il sapore è insolito, il contrasto del rustico insaccato con il gentil dolce-aspro dell'acino è insolito, ma appagante per il palato tant'è che la padella in quattro e quattrotto è risultata lucidata!

Se siete in vena di sperimentazioni ve lo consiglio caldamente, unico neo i semini dell'uva che sono un pò fastidiosi, ma del resto se pulissimo gli acini prima della cottura ci ritroveremmo con un ammasso informe e troppo succo a spasso.

Ingredienti per 4 persone:
8 salsicce
500 gr di uva rosata
vino bianco secco
pepe ( facoltativo)
sale ( poco, anche niente)
olio evo
un cucchaio di finocchietto (se piace, non avendolo messo non so dirvi se ci stia bene o meno)

Preparazione:
bucate in più punti con una forchetta le salsicce e poi scottatele per due minuti in acqua in ebollizione. A questo punto, scolatele, asciugatele e mettete in una casseruola con un filo (alla lettera) di olio, fatele dorare a fuoco vivo poi spruzzatele di vino e lasciatelo evaporare. A parte lavate i grappoli, sgranateli e asciugate gli acini, poi trasferiteli nella padella con le salsicce e fatele andare a fiamma viva per 7-10 minuti: con il calore l'uva emetterà il suo succo zuccherino che farà leggermente caramellare sia gli acini che le salsicce. salate leggermente, mescolate, spengete il fuoco e se volete aggiungete un cucchiao di finocchietto tritato e profumate con del pepe se vi piace il piccante.


domenica 1 novembre 2009

Dolce alla zucca della Stefi


Non amo, correggo non amavo, particolarmente questa cucurbitacea, l'avevo provata nel risotto, stufata come contorno, ma non ci aveva mai conquistato, e così quando ieri sono andata a prendere la zucca che Stefania, la mia fruttivendola preferita, mi aveva lasciato da parte, quando mi ha chiesto " che ci fai con la polpa?" ho risposto "niente" e lei, giustamente mi ha fatto notare che sarebbe stato un peccato buttarla via, e mi ha consigliato di farci questo dolce, ho seguito il suo suggerimento e devo dire che aveva ragione, un dolce semplice che rimane morbidissimo ed un pò umido che si sposa benissimo con lo zucchero al velo che la ricopre.

Dedico questo post all'autrice della ricetta, persona semplice, solare e sempre disponibile!

A questo punto, pace fatta con la zucca, cercherò di recuperare il tempo perduto
e comincerò con qualche ricettina veramente ad hoc vista nei vostri blog!

Ingredienti:
400 gr di polpa di zucca già ammorbidita nel microonde e passata al passaverdure (quindi 800 gr abbondanti)
100 gr di burro
220 farina 00
100 gr di zucchero
1 bustina di lievito per dolci
la buccia di un limone grattugiato
2 uova di gallina razzolante
zucchero al velo vanigliato

Preparazione: prendete almeno il doppio della quantità di polpa, tagliatela a pezzi e passatela per un quarto d'ora al micronde alla massima potenza in modo che perda l'acqua in eccesso e diventi morbida. Una volta morbida passatela con il passaverdure. A parte montate le uova con lo zucchero, quando avrete un composto spumosos aggiungete la farina setacciata con il lievito, il burro fuso, la buccia del limone grattugiata, un pizzico di sale ed infine la polpa della zucca, amalgamate molto bene. Versate in uno stampo al silicone  io ho utilizzato quelli della Silikomart con i quali ormai mi trovo benissimo ( oppure normale, ma imburrato ed infarinato) praticate con uno stecchino lungo una spirale a partire dal centro del dolce (in questo modo eviterete l'effetto vulcano) e cuocete a 170° per circa 40 minuti ( prova dello stecchino).
Una volta cotta, sfornate, lasciate raffreddare dopodichè sformatelo e spolveratelo con una dose generosa di zucchero al velo vanigliato.