Oggi non parlerò di una ricetta, ma di altro, di quello che ho appena finito di leggere e perchè l'ho letto, ma soprattutto perchè vorrei veramente che si aprisse una discussione costruttiva ed intelligente, questo non è un post da liquidare con un commento educato e carino, vorrei la verità, vorrei sapere cosa pensate a riguardo se siete d'accordo o meno, vorrei conoscere le vostre sensazioni e capire meglio...
Mi rivolgo a tutti coloro che passano da qua, foodbloggers e non, anche se la nostra categoria, forse dovrebbe essere anche più interessata a questo argomento visto che teniamo a ciò che mangiamo. Il libro si intitola " Se niente importa" l'autore è Foer Jonathan S.
Ho scoperto questo libro per caso, leggendo alcune pagine su un quotidiano, mi ha interessato ed ho deciso di comprarlo, l'ho letto praticamente in meno di due giorni, ma non perchè sia avvincente come può esserlo un libro di avventura, ma perchè ti porta in un mondo che tutti sappiamo esistere, ma che ci ostiniamo a non voler vedere. Non avevo mai letto libri su allevamenti intensivi, maltrattamenti di varia natura, inquinamento ambientale ecc. perchè normalmente non riportano mai fonti, non hanno mai bibliografia a cui riferirsi, ci si deve fidare solo ciecamente di chi li scrive e quindi li ho sempre considerati ( a torto o non) come faziosi , avevo le mie ideee e basta, tendenzialmente a favore dell'ambiente e degli animali, ma senza estremismi, punto. Ma stavolta è stato diverso, perchè tutto è documentato e rintracciabile e quindi l'ho comprato.
Tengo a precisare che non sono vegetariana, non so se riuscirò mai a diventarlo, lo dico perchè già molti avranno pensato essere l'ennesima crisi di coscienza passeggera che colpisce migliaia di onnivori quotidianamente, non è questo è solo consapevolezza ed il libro stesso non vuole essere un saggio a favore del vegetarianesimo, assolutamente.
Mentre lo leggevo mi sono accorto di quanto fino ad oggi avessi ignorato volontariamente o meno, ho cominciato a ricercare alcune voci presenti nella nutrita bibliografia ed ho cominciato a realizzare che non si può ignorare ciò che sta accadendo se veramente teniamo a una vita decente per noi e per quelli che forse verranno. Vi assicuro che il libro, rispetto alle immagini che potrete trovare in internet è decisamente edulcorato.
Quello che segue è uno stralcio di recensione copiato ( come l'immagine da qui):
...Potete essere vegetariani convinti o, al contrario, strenui sostenitori del consumo di carne: questo libro avrà comunque molto da dirvi. Non è infatti un manifesto del vegetarianesimo, ma un'indagine dettagliata e rigorosa sulla carne animale, la sua produzione e il suo consumo. Da dove viene la carne che finisce sui nostri piatti? Com'è prodotta? Come sono trattati gli animali e in che misura è importante? Quali effetti ha mangiare gli animali sul piano economico, sociale e ambientale?...
A questo punto torno a ribadire che ci terrei veramente se da questo post uscisse una discussione vera, mettendo in risalto e discutendo entrambe le faccie della medaglia, non sarebbe male che intervenissero esperti del settore ( ma è utopia!) cmq metterò un link alla destra del blog, in modo che in ogni momento si potrà continuarne a parlare e aspetterò con calma chi l'ha già letto e chi avrà voglia di farlo.
Sono sicura che non sarà un flop, ormai conosco abbastanza bene moltissime/i di voi e so che quando preparate da mangiare non lo fate tanto per mettere insieme qualcosa che riempia la pancia, ma per appagare corpo e spirito, altrimenti ci sarebbero i veloci piatti pronti da microonde, quindi per oggi segnatevi questa mia ricetta e se vi fidate, come avete fatto con le altre culinarie, seguite il mio consiglio e leggetelo.
Non ho letto il libro e vedo di trovarlo perchè mi hai incuriosito. Veronesi è anni che dice di non mangiare carne perchè ha effetti catastrofici sul piano economico e ambientale. Ti saprò dire qualcosa una volta letto il libro, ciao e buone vacanze:=)
RispondiEliminaCiao Mariacristina, mi fa piacere che tu abbia risposto, sei la prima, purtroppo ho notato che sono passate qasi 400 persone dalla pubblicazione del post, ma tu sei stata la sola a lasciare un commento. Ciò va a conferma che spesso i commenti sono lasciati così senza neanche leggere per bene o tutto, tanto per far vedere di essere passati, ma allora a cosa servono se non a fare numero?
RispondiEliminaTornando a noi è vero che Veronesi e molti altri colleghi da anni cercano di far venire in superficie la correlazione fra cancro e alto consumo di carne e derivati animali, ma purtroppo poi puntualmente lo sguardo cerca di essere distolto su altro di più futile, credo che veramente sia arrivato il momento di prendere coscienza di ciò che ci circonda e poi fare una scelta in un modo o nell'altro, ma comunque consapevole.Ti ringrazio e aspetto le tue impressioni, buone vacanze anche a te!
ciao milla,
RispondiEliminapremetto che mangio solo un paio di tipi di carne e neanche tanto volentieri!
Per lavoro mi sono trovata un giorno in un allevamento di galline ovaiole, oltre allo schifo per l'odore nauseabondo, ho provato tanta tenerezza per quelle povere galline, si tenerezza, e tanta rabbia nei confronti dei "proprietari" di quell'allevamento che quando mi è capitato di trovare le loro uova al super non le ho comprate! ho risolto poco o niente, ma ti posso assicurare che da quel giorno per me è cominciata una battaglia! non so se il mio commento è proprio quello che ti aspettavi ed inerente alla tua discussione ma ti rimando a dopo la lettura del libro.
ti abbraccio
Ciao Ele, certo che il tuo commento è inerente, e poi quello che secondo me è ancora più importante è che ci stiamo rendendo conto di questa realtà ovattata. Nel nostro piccolo, è vero non si può fare molto, ma non ho mai sopportata chi banalizza tutto dicendo: "è solo una goccia nel mare", può darsi, ma io sono felice di dare la mia goccia con piccole azioni che possono migliorare la mia vita e quella di chi mi circonda!
RispondiEliminaCara Milla, forse capirai perchè sono diventata vegana. Ricordo con dolore quando visitai un allevamento di mucche da latte nei pressi di milano: mucche legate col catenaccio perchè mangiassero sempre. Non si muovevano mai. Le mungevano per ore. Povere bestie...sedute del loro letame. Da lì mi si aprirono gli occhi. Sarebbe bello che l'ignoranza su questi argomenti sparisse, che tutti sapessero e si rendessero conto, non per diventare vegetariani, ma per rendere la vita degli animali, anche quelli da macello, almeno più decente, per il poco che gli è concesso. Un abbraccio
RispondiEliminaAnche io quando ho letto il post mi sono stupita del 0 commenti e di essere la prima. Ho citato Veronesi non tanto per il cancro ma perchè sostiene, a ragione, che l'allevamento in genere richiede un consumo di acqua spropositato e anche una sproposita quantità di cereali per sfamare gli animali, con tutti quei cereali si potrebbe sfamare il mondo intero. Io sono cresciuta col mito della fettina di carne, mangiare carne era un sintomo di ricchezza. Comunque vado sicuramente a comprarevil libro, aspetto le vacanze con ansia per poter leggere in santa pace!
RispondiElimina@ Blueberry: si hai ragione adesso ti capisco ancora di più, era da un pò, in parte per il mio lavoro un pò perchè spinta da una masochistica, ma necessaria voglia di vedere che ho cominciato a fare qualche ricerca più approfondita ed in verità, come tutti affermano, ciò che si può celare dietro è molto peggio della peggior cosa che tu abbia immaginato, fa veramente male al cuore, ma credo che sia necessario. Ho provato a parlarne con un'amica, ma mi ha liquidato con : "ma che ti sei messa a guardare!" e poi ha continuato a parlare di altro. Ci sono rimasta male e ho capito che è vero che chi cerca un'alimentazione migliore viene visto come uno con troppi grilli per la testa, già il fatto che cerco pur avendo un lavoro di fare il possibile in casa, con le mie mani, mi fa passare con alcuni "amici" per una stacanovista, quasi che mi volessi mettere in mostra e non capiscono, invece che mi piace di più sapere cosa metto io ed i mie familiari sotto i denti. Fino a quando ci sarà gente che la pensa così sarà dura poter sperare che qualcosa cambi!un abbraccio
RispondiElimina@ MariaCristina: sai che non sapevo che Veronesi avesse sollevato il problema riguardo agli allevamenti intensivi? Sicuramente ha ragione sulle quantità enormi di cereali ed acqua che vanno sprecati per non parlare dell'immane quantità di letame, insomma questi allevamenti intensivi da soli vanno ad incidere per oltre il 30% sul surriscaldamento terrestre molto più dei tanto incriminati trasporti, però di questo non si parla.
Devo dire che anche io avevo trovato questo libro sia fra i consigliati di una rivista di cucina a cui mi sono abbonata, sia curiosando fra i libri alla mia libreria preferita...
RispondiEliminaPenso che l'argomento trattato sia particolarmente importante e ammetto che nell'ultimo periodo ho pensato spesso alla possibilità di diventare vegana proprio perché non posso sopportare il maltrattamento degli animali.
I problemi sono due: in primis, abitando ancora con la mia famiglia (ho 18 anni), spesso e volentieri quello che mangio è quello che poi mangiano anche tutti gli altri miei familiari (che non si fanno certo i miei stessi problemi...); in secondo luogo, anche se potrei rinunciare senza fatica a quasi tutti i tipi di carne (non sono mai stata una "carnivora"), non credo che riuscirei a fare a meno dei formaggi, di cui vado letteralmente matta, anche se spesso vengono prodotti con latte di mucche trattate in modo disumano.
Cosa fareste voi?
Da piccolo d'estate sono stato quasi sempre in campagna. Meglio direi...quasi montagna a picco sul mare.
RispondiEliminaPochi mesi ma esperienze che lasciano il segno. Dal latte provato appena munto (mia mamma ancora prega che non mi sia accaduto nulla) alla gallina prima vista razzolare e poi trovata nel piatto, lavorata e cucinata come un dono prezioso da centellinare.
Le uova date come gioielli preziosi solo per i più piccoli. Idem per il vino.
Di inverno all'uccisione del maiale ho partecipato alla cena privata (la famiglia e pochi amici) fatta la sera da un signore che oltre alla terra e l'allevamente ha un piccolo ristorante che ha aperto solo per l'occasione. La gioia di preparare, arrostire tutto quanto non andava destinato a lavorazioni più lunghe è qualcosa che ho impresso bene nella mia mente.
Il giorno della festa appunto in un inverno fatto di pranzi e cene parche quantitativamente ma non dal punto di vista qualitativo. D'estate non il tagliere con fette di salame o pancetta a piovere...ma solo pochissime fettine da gustare in giorni 'particolari', la ricorrenza del santo patrono, il ferragosto...
Ecco...tutto ciò non mi ha mai reso però un "carnivoro" cieco. Mangio di rado la carne in casa, forse il pesce di più e quando lo faccio l'approccio è sempre quello che mi hanno insegnato da piccolo...rispetto per ciò che si porta in tavola da quando è vivo a quando diventa una cena calda consolatoria. Certo non sempre si può "scegliere" quello che si porta nel piatto ed allora nel pur rispetto delle tasche delle persone ho imparato a perseguire una maggiore attenzione nell'acquisto.
Mi spiego meglio. Il pollo ad esempio preferisco prenderlo in un allevamento (a vista) fuori città. Certamente mi costa il doppio rispetto a quello acquistabile sotto casa ma preferisco diradarne il consumo virando su una maggiore qualità. Le alternative come sappiamo non mancano e quindi se il pollo in questione lo cucino ogni 3 mesi non succede proprio niente.
Io lo chiamo un approccio di buon senso che non cede ad estremismi di sorta.
Ovviamente i dubbi ci sono tutti i giorni ma se non ne avessi dubiterei anche di essere lucido! ehehehehehe :PP
Grazie per aver creato uno spazio di condivisione di ciò che si finge non solo di non vedere ma anche di non sentire...:))
PS
Ho scritto di fretta spero che non ci siano troppi strafalcioni...
Cara Milla, non ti nego che, un pò, mi fa paura leggere questo libro, per le sofferenze che potrei scoprire, ma credo che forse sia necessario, anche perchè, tutti, più o meno, sappiamo che tutto ciò che giunge sulle nostre tavole, in qualche modo, passi per la sofferenza. Vorrei avere il coraggio di non mangiare più carne (forse, prima o poi ci riuscirò), ma soprattutto vorrei qualche consiglio su un consumo, anche degli altri alimenti, più consapevole. Se puoi aiutarmi, sarò felice di ascoltare i tuoi consigli. Baci
RispondiEliminanon amo tanto la carne, specialmente quelle bisteccone alte e sanguinolente....preferisco la carne bianca e gli affettati , se proprio devo mangiare carne , ma per me il massimo è una frittata...un pasticcio di melanzane ...una pasta con le verdure...comunque le origini contadine mi hanno abituata a galline razzolanti nelle aie, e mucche che pascolano beatamente tra i prati, per non parlare dei maiali ai quali veniva amorevolmente preparato un pastone con crusca patate eccetera, questo accadeva in umbria dai miei nonni tanti anni fa, è vero poi alcuni di questi animali finivano nei piatti...ma facevano una vita decorosa. ho chiaccherato troppo quello che volevo dire è che sono d'accordo sul trattare bene gli animali anche quelli destinati alla nostra alimentazione, non d'accordo ad escudere completamente le proteine animali dalla nostra dieta, in tutto ci vuole la giusta misura , hai fatto bene a sollevare questa problematica, un abbraccio
RispondiEliminac iao Reby
Ciao Milla, la discussione che hai sollevato è molto interessante e soprattutto importante. Il problema secondo me non dovrebbe essere tanto nel mangiare carne. Il fatto che mangiare carne non faccia proprio benissimo, visti gli acidi che si emettono per digerirla, ormai è cosa risaputa. E quindi sono d'accordissimo sul limitare il consumo di carne innanzitutto per la nostra salute . Per quanto riguarda gli allevamenti intensivi è tutto un altro discorso : certi allevamenti sono tenuti in pessime condizioni, gli animali sono costretti ad una vita che farebbe impazzire chiunque, e questo è completamente immorale. Non è tanto l'allevamento ad essere sbagliato, è più come viene fatto. E forse dovremmo comperare carne in modo diverso da come viene spesso fatto oggi, evitando le grandi distribuzioni e cercando di conoscere meglio gli allevatori e macellai. Ma poi come scusa sento dire "Ma non ho tempo !!!" oppure "E' troppo caro !!" La verità è che le scuse per l'ignoranza sono infinite, e non parlo della semplice ignoranza di informazioni (quella si potrebbe superare facilmente). Trovo più dannosa quella del pensiero ... ma viviamo in un paese in cui si tenta di promuovere il made in Italy della carne (mah) con un panino industriale di una catena straniera ... chissà perchè non ha funzionato .... Manu
RispondiEliminaAnch'io la penso esattamente come te. Non sono vegetariana ma potrei diventarlo se non avessi una famiglia di carnivori!
RispondiEliminaCiao Milla, non ho letto il libro e lo evito per non diventare effettivamente solo vegetariana, mangio poca carne da un pò di tempo, la cucino per gli altri e sto attentissima. Cerco di comprare carne da allevamenti tradizionali che pago un'occhio della testa e mi informo sempre su quello che acquisto. Non saprei come si può risolvere questa cosa. Della carne abbiamo bisogno, siamo animali anche carnivori, credo che l'abuso faccia male come la negazione assoluta. Penso che dobbiamo educarci a comprare poco e meglio, prediligendo gli allevamenti a pascolo o tradizionali, ma ci sono molti fattori in gioco, la crisi economica prima di tutto. ieri al supermercato ho visto una scena straziante, una mamma che comprava del prosciutto cotto a 8 eruo il chilo, aveva una faccia che non l'avrei dato neanche ad un cane e lei lo comprava per il figlio giusto 60 gr. si vedeva che avrebbe voluto di meglio, ma ha contato le monete nel borsellino. A guardare la scena di madre e figlio ci sono stata male e mi chiedo in che mondo viviamo se permettiamo certe cose, oltre a quelle a cui ti riferisci tu.
RispondiEliminaSpero tanto si possa far qualcosa ci stiamo distruggendo.
Un abbraccio alessandra
@ Anna: ti capisco eccome, decidere di rivoluzionare un tipo di alimentazione a cui siamo abituati dalla nascita non è per niente facile sia per noi stessi sia e soprattutto per chi ci circonda che spesso non comprende appieno le motivazioni. Un mio cugino è vegetariano, l'altro vegano da oltre venti anni, quando decise di diventarlo non ti dico che rivoluzione in casa e ancora oggi mia zia, che non accetta che non mangi le sue uova del pollaio, ogni tanto gliele rifila camuffate in qualche preparazione pensando di farlo fesso!!
RispondiEliminaPer quanto mi riguarda mangio pochissima carne, e mi rivolgo ad un fornitore locale che non ha allevamenti intensivi, per i formaggi condivido la tua stessa passione, e in questo sono ancora più fortunata della carne, in zona mia ci sono delle piccole aziende che li producono a livello locale e quindi per latte, latticini e uova so che provengono da animali, tenuti liberi, sani e puliti ( vendono direttamente, quindi si possono vedere sempre come sono tenuti) , insomma in questo caso si può dire tranquillamente felici, quindi fino a quando avrò questa opportunità la sfrutterò.
Come consiglio che dirti? Posso consigliarti di parlare con i tuoi cercando di far capire le tue motivazioni senza punto preso, altrimenti potrebbero vederla come una picca passeggera, il cambio dell'alimentazione non so perchè ma viene sempre visto come una stravaanza momentanea piuttosto che un'esigenza per amor proprio e di chi ci circonda. Credi in quello che fai e piano piano raggiungerai il tuo obiettivo! un bacio
@ Gambetto: ciao Mario, assolutamente nessun strafalcione e grazie a te come sempre per il tuo intervento, sempre puntuale, chiaro ed efficace!
Condivido appieno la tua frase: "...un approccio di buon senso che non cede ad estremismi di sorta" penso che sia l'essenza di ciò che volevo esprimere.
grazie, ancora.
@ Nicol: ho avuto le tue stesse titubanze quando l'ho avuto fra le mani, ma poi ho deciso che era ora di vedere, e cmq come ho già scritto, il libro ti apre gli occhi, ma comunque con e parole tutto risulta più edulcorato, poi sono andata a cercare alcuni fonti in internet e li si che ci sono filmati atroci, ma credo che servano per essere più consapevoli, altrimenti tendi a dire "si vabbè queste sono parole, magari esagerano, nell'altro modo vedi!".
Non so se diventerò mai vegetariana, ma come dice Gambetto si può avere un approccio con il cibo giusto, ma senza estremismi, per quanto mi riguarda, cerco di comprare carne, uova e latticini da gente locale, dove si va direttamente e dove si vede come stanno gli animali, tutta persone che ci lavorano di famiglia, che si alzano ancora alle cinque e prima di tutto mettono i loro animali. Altro consiglio non so darti, magari insieme, proprio con questo forum riusciremo a miglioarci gli uni con glia altri, lo scopo è prorpio questo. un bacio
@Reby: grazie per essere intervenuta con il tuo pensiero per molti aspetti la vedo così anche io, mi piacerebbe alzarmi domani e dire che non mangerò più carne, ma non so se ci riuscirò mai, quindi al momento preferisco un'alimentazione consapevole, controllata e di qualità.
@ Manu: come hai ragione, siamo veramente il paese delle contraddizioni, ma del resto se siamo arrivati agli allevamenti intensivi è perchè si voleva tutti i giorni carne sulle nostre tavole a prezzi stracciati senza pensare mai alle conseguenza. Credo però che prima o poi ci ritroveremo a fare i conti con questa nostra ignoranza!
@ Anna: ti capisco eccome, decidere di rivoluzionare un tipo di alimentazione a cui siamo abituati dalla nascita non è per niente facile sia per noi stessi sia e soprattutto per chi ci circonda che spesso non comprende appieno le motivazioni. Un mio cugino è vegetariano, l'altro vegano da oltre venti anni, quando decise di diventarlo non ti dico che rivoluzione in casa e ancora oggi mia zia, che non accetta che non mangi le sue uova del pollaio, ogni tanto gliele rifila camuffate in qualche preparazione pensando di farlo fesso!!
RispondiEliminaPer quanto mi riguarda mangio pochissima carne, e mi rivolgo ad un fornitore locale che non ha allevamenti intensivi, per i formaggi condivido la tua stessa passione, e in questo sono ancora più fortunata della carne, in zona mia ci sono delle piccole aziende che li producono a livello locale e quindi per latte, latticini e uova so che provengono da animali, tenuti liberi, sani e puliti ( vendono direttamente, quindi si possono vedere sempre come sono tenuti) , insomma in questo caso si può dire tranquillamente felici, quindi fino a quando avrò questa opportunità la sfrutterò.
Come consiglio che dirti? Posso consigliarti di parlare con i tuoi cercando di far capire le tue motivazioni senza punto preso, altrimenti potrebbero vederla come una picca passeggera, il cambio dell'alimentazione non so perchè ma viene sempre visto come una stravaanza momentanea piuttosto che un'esigenza per amor proprio e di chi ci circonda. Credi in quello che fai e piano piano raggiungerai il tuo obiettivo! un bacio
@ Gambetto: ciao Mario, assolutamente nessun strafalcione e grazie a te come sempre per il tuo intervento, sempre puntuale, chiaro ed efficace!
Condivido appieno la tua frase: "...un approccio di buon senso che non cede ad estremismi di sorta" penso che sia l'essenza di ciò che volevo esprimere.
grazie, ancora.
@ Nicol: ho avuto le tue stesse titubanze quando l'ho avuto fra le mani, ma poi ho deciso che era ora di vedere, e cmq come ho già scritto, il libro ti apre gli occhi, ma comunque con e parole tutto risulta più edulcorato, poi sono andata a cercare alcuni fonti in internet e li si che ci sono filmati atroci, ma credo che servano per essere più consapevoli, altrimenti tendi a dire "si vabbè queste sono parole, magari esagerano, nell'altro modo vedi!".
RispondiEliminaNon so se diventerò mai vegetariana, ma come dice Gambetto si può avere un approccio con il cibo giusto, ma senza estremismi, per quanto mi riguarda, cerco di comprare carne, uova e latticini da gente locale, dove si va direttamente e dove si vede come stanno gli animali, tutta persone che ci lavorano di famiglia, che si alzano ancora alle cinque e prima di tutto mettono i loro animali. Altro consiglio non so darti, magari insieme, proprio con questo forum riusciremo a miglioarci gli uni con glia altri, lo scopo è prorpio questo. un bacio
@Reby: grazie per essere intervenuta con il tuo pensiero per molti aspetti la vedo così anche io, mi piacerebbe alzarmi domani e dire che non mangerò più carne, ma non so se ci riuscirò mai, quindi al momento preferisco un'alimentazione consapevole, controllata e di qualità.
@ Manu: come hai ragione, siamo veramente il paese delle contraddizioni, ma del resto se siamo arrivati agli allevamenti intensivi è perchè si voleva tutti i giorni carne sulle nostre tavole a prezzi stracciati senza pensare mai alle conseguenza. Credo però che prima o poi ci ritroveremo a fare i conti con questa nostra ignoranza!
RispondiElimina@ Solema: :-)
@ Alessandra: mi fa piacere che tu riporti l'altra faccia della medaglia, effettivamente siamo arrivati agli allevamenti intensivi, con carne schifosa, ricca di antibiotici e altre schifezze solo per avere tutti la carne, ma a prezzi stracciati, certo apparentemente tutti mangiamo carne, ma la si può definire tale? O meglio, certo è carne, ma le sue caratteristiche nutritive intrinseche praticamente sono andate a farsi friggere rimangono più contro che pro in quello che vorrebbero farci mangiare e allora ecco come me te o molti altri preferisco mangiarla più raramente, ma sapendo da dove viene, se posso vado direttamente dall'allevatore ( nella mia zona ancora è possibile, ho un cugino che mi da polli e farone, li alleva solo per la famiglia). Certo costano di più e non tutti se lo possono permettere, è vero anche che l'informazione manca e quindi una mamma che ha i soldi contati pensa di comprare qualcosa di buono per suo figlio e magari gli mette nel piatto qualcosa di dannoso pensndo che sia meglio di un buon piatto di fagioli. In questo l'educazione alimentare è ancora troppo lontana, si pensa a mille cazzate si parla di obesità, giustissimo, di malattie associate, giustissimo, ma poi si sorvola su come dobbiamo realmente nutrirci, su ciò che è l'equivalente di un altro cibo dal punto di vista nutrizionale, ma magari meno dannoso e costoso, questo dovrebbero insegnare ai nostri figli, no propagandare falsamente frutta e verdura e poi nascondere derivati (scarti) animali in prodotti light ( vedi gelatina di maiale)!
Certo non possiamo cambiare il mondo, ma credo sempre che una goccia nel mare sia meglio che niente. un abbraccio
Grazie Milla! Seguirò il tuo consiglio e parlerò con i miei genitori.
RispondiEliminaInoltre, mi impegnerò per cercare produttori locali anche nella mia zona, così da essere sicura che gli animali abbiano una vita felice... sarebbe bellissimo riuscire a conciliare le esigenze della mia famiglia al mio desiderio del rispetto per la natura e le sue creature!!!
Un abbraccio
Io sono rimasta esterefatta dei filmati trasmessi su "Anno zero"
RispondiEliminaNon hai visto la trasmissione?
Dato che è una trasmissione molto seguita e che nonostante tutto le cose sono rimaste "lettera morta", pensi che quel libro possa fare di più?
Manca la voglia di dare un taglio definitivo e di mandare in gattabuia quegli allevatori truffaldini che vogliono solo e soltanto approfittare prima dei poveri animali e poi di chi per forza maggiore e costretta a mangiare quella carne.
Ma non vorrei fermarmi solo sul problema carne, anche le colture fatte su terreni inquinati, con fertilizzanti che in un battibaleno danno raccolti incredibili.
Non so questo libro cosa riuscirà a smuove, spero almeno qualcosa in più della trasmissione televisiva.
Un abbraccio!
Carissima Milla, hai fatto BENISSIMO a realizzare questo post.Sono stata vegetariana per ben 5 anni poi il medico mi ha imposto di reintrodurre la carne nella dieta per l'anemia...di queste "brutte" storie le conosco avendo militato nella LAV proprio per le campagne contro l'allevamento intensivo degli animali; daltr'onde con non poche contraddizioni vi ho partecipato, in quanto in famiglia si compravamo carne e pesce (non dimentichiamoli...ho visto report sulla pesca dei tonni)per i nostri gattini adorati.L'unica cosa che in tutti questi anni ho potuto pensare è che il mondo è diventato UNA MACELLERIA, ci sono stragi di ogni sorta: animali, piante ed esseri umani nessuno è risparmiato, non vi è rispetto per nulla. ma c'e' solo il profitto di pochi mafiosi e massonici poteri...prima o poi siamo "macellati" tutti per un motivo o per l'altro...Lo sò stai pensando che mi sono fumata il cervello...forse sì, ma dal dolore che tutto ciò mi procura!!!Io mangio la carne raramente, e non posso comprarla da un allevatore di fiducia come alcuni fortunati, anzi io vivo nella famosa Campania dei Veleni,oserei dire Infelix, con la mozzarella alla diossina...Le cose potrebbero cambiare se la richiesta dei compratori cambiassero...boh forse dico delle emerite idiozie!!! se non lo hai ancora visto guardati anche il film Fast Food Nation (ispirato al romanzo) e il più noto documentario Super size me.Credo che più si pone il problema e se ne discute meglio è...o no?
RispondiEliminaDaltr'onde come vedi io preferisco la pasticceria anche se non è proprio tutta rosa e fiori!
P.S. Gattociccio stà un incanto, pensa, che salta sugli alberi e corre e gioca felice coi gatti più giovani: è un'altro!!
un abbraccio ed un bacio e continua così che sei bravissima
@ Anna: sono contenta diesserti stata un pò di aiuto, un abbraccio :-)
RispondiElimina@ Anna: si ho visto la trasmissione e altri filmati girati in internet, il problema è enorme e tutti noi sembriamo colpiti ed impressionati, ma poi il giorno dopo programmiamo il pranzo come sempre, come se ciò che abbiamo visto non ci riguardasse. Non so perchè agiamo così, forse per comodità. Non credo, come dici tu che questo libro possa fare miracoli, però credo che chi ci si avvicina vuol dire che in fondo sente già l'esigenza di un cambiamento, di un miglioramento e secondo me è già molto. Io l'ho letto per vederci un pò più chiaro e per avere un punto di partenza e devo dire che mi è servito e non solo per quanto riguardo in senso stretto gli animali, ma anche tutto il letame, le quantità enormi di cereali utilizzati per sfamarli e che da soli basterebbero a sfamare la popolazioni del terzo mondo senza inutile massacro di animali e ambiente.Non so dove mi porterà, ma già questo mi è servito.a presto :-)
Milla cara, leggo solo ora il tuo post e anche tutti i commenti e non posso che dirti che condivido tutto e come tanti anche io ne mangio poca e da quando ho il blog, sto attentissima alla qualità, a dove è allevato l'animale, ecc. ecc. Cerco di consumare meno acqua possibile, luce, gas e cerco di insegnare tutto ciò anche ai miei figli e ai miei alunni... purtroppo i risultati sono davvero scarsi...
RispondiEliminaAnche io temo di leggere questo libro, anche se mi hai incuriosito oltre modo, perché teme di diventare vegetariana se non addirittura vegana... ed una celiacca come me non se lo può permettere...
Baci
@ Chicca: ciao! sono felice per gattociccio, almeno lui è felice!!
RispondiEliminaGrazie per essere interventuta, assolutamente non credo che tu ti sia fumata il cervello, anzi sono le cose che ognuno di noi dovrebbe realizzare e cioè che è tutto una macelleria e tutti siamo soggetti a passarci prima o poi. Quindi prima ne prendiamo coscienza meglio è, se non altro non potremmo dire di non essere stati avvertiti!
Non ho visto il film ed il documentaripo che citi, ma lo farò al più presto! grazie, un bacio
@ Fantasie: ciao Stefania, come già detto io sono dell'idea che anche una goccia nel mare non è sprecata e quindi nel nostro piccolo ognuno può far qualcosa, tu continua a seminare con i tuoi figli ed i tuoi alunni, sono sicura che i frutti si vedranno! Un bacio
RispondiEliminaLo sta leggendo mia moglie e spesso mi legge ad alta voce alcuni stralci. E' veramente scioccante.
RispondiEliminaEh si haiusato il termine giusto è proprio scioccante, ci sono dei pezzi dove veramente è difficile continuare a leggere.
RispondiEliminaCiao Milla, esatto e non dimentichiamoci che è con le gocce che si crea il mare ;-))
RispondiEliminaIo e mio marito siamo vegetariani da quasi due anni per motivi etici e ti posso assicurare che non siamo mai stati meglio che in questo periodo... lui è anche un donatore di sangue per cui chi afferma ( e ne ho incontrati parecchi nella mia esperienza)che non si può vivere senza carne è sicuramente in mala fede.
Un abbraccio e continua nel tuo percorso.
Ciao Adele, grazie per le tue parole, effettivamente una dieta vegetariana bilanciata è sicuramente più salutare di una dieta ricca di carne e grassi saturi, spero presto di riuscire anche io a fare il salto! a presto
RispondiElimina